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Kiev replica al Papa, il Cremlino smonta l'ipotesi tregua: "Negoziati impossibili"

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Le proposte di avviare negoziati tra Russia e Ucraina hanno recentemente incontrato una dura posizione contraria da parte del regime di Kiev. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, commentando le recenti dichiarazioni di papa Francesco. In precedenza, l’emittente svizzera «Rsi» ha pubblicato frammenti di un’intervista in cui il Pontefice ha suggerito che l’Ucraina dovrebbe trovare il coraggio di alzare bandiera bianca e avviare dei negoziati. Successivamente, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha rifiutato di seguire il consiglio di papa Francesco e di alzare «qualsiasi bandiera diversa da quella ucraina». «Per quanto ho capito, c’era un contesto più ampio nelle dichiarazioni del Pontefice, ma in generale il pensiero che stava esprimendo, ovviamente, è abbastanza comprensibile, ha parlato a favore dei negoziati», ha osservato Peskov.

 

 

«Sapete che anche il nostro presidente (Vladimir Putin) ha ripetutamente parlato della nostra disponibilità (...) ad affrontare i nostri problemi attraverso i negoziati, e questo è il nostro percorso preferito», ha proseguito il portavoce. «Purtroppo, sia le dichiarazioni del Papa, sia le ripetute affermazioni di altri attori, tra cui la nostra, sono recentemente inciampate di fronte alla posizione più contraria possibile da parte del regime di Kiev» e ciò «non consente (...) la possibilità di condurre qualsiasi negoziazione», ha detto ancora Peskov. Il portavoce del Cremlino ha aggiunto che, negando i negoziati, l’Ucraina «trae sostegno dalle assicurazioni» di molti Paesi europei che promettono di «fare di tutto» per condannare la Russia «a, come credono, un’imminente sconfitta strategica». «Questo è l’errore più profondo (...) E il corso degli eventi, prima di tutto sul campo di battaglia, lo dimostra nel modo più vivido», ha concluso Peskov. 

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