Dopo i raid

Houthi, ribelli inarrestabili. L'esperto: "Strategia condivisa ma no ordini dall'Iran"

Domenica i ribelli Houthi dello Yemen hanno lanciato un missile cruiser antinave contro un cacciatorpediniere americano nel Mar Rosso, ma un aereo da caccia americano lo ha abbattuto. "Dopo questa aggressione, lo Yemen diventerà un cimitero per gli americani che lasceranno la regione umiliati". Questo l'avvertimento di Ali al-Qahoum, membro degli Houthi, intervistato dall'agenzia iraniana Irna dopo i raid condotti dalle forze statunitensi e britanniche su obiettivi ribelli nello Yemen. "La nazione, i leader e le forze armate dello Yemen sono pienamente pronti a entrare in una guerra diretta e totale con il 'Grande Satana' (come la propaganda iraniana definisce gli Stati Uniti ndr) per difendere la Palestina. Con questa aggressione hanno iniziato una guerra ad ampio raggio con lo Yemen, sicuramente si pentiranno di questa aggressione e pagheranno un prezzo pesante", ha aggiunto. Quali sono gli obiettivi di questo gruppo armato che sta mettendo in difficoltà la navigazione nel Mar Rosso? A cercare di fare il punto della situazione è stato il professore Charles Schmitz, che ha concesso un'intervista a Il Giornale. 

 

  

 

Al conoscitore dei miliziani yemeniti è stato chiesto, in primo luogo, il motivo dei raid degli Stati Uniti e della Gran Bretagna nello Yemen. "Probabilmente si è trattato soprattutto di pressioni interne sul presidente americano Biden dopo che gli Houthi hanno attaccato le navi da guerra statunitensi nel Mar Rosso. La reazione del Congresso è stata significativa: sia i Democratici che i Repubblicani hanno applaudito all’azione Usa. Anche il Pentagono è sembrato soddisfatto e ha affermato che sono state ridimensionate le capacità militari degli Houthi. Questo non è vero. Gli Houthi sono sopravvissuti a otto annidi guerra con l’Arabia Saudita, sostenuta dagli americani, qualche altro attacco non li danneggerà in maniera definitiva", ha spiegato Schmitz. 

 

 

Stando alle parole del professore, gli Houthi hanno ottenuto un grande consenso in tutto il mondo arabo perché si stanno battendo a favore della Palestina. "Sono molto autonomi, ma concordano con Teheran sulla necessità di combattere l’influenza americana e israeliana in Medio Oriente. Discutono sicuramente la strategia anche con l’Iran, ma non ne prendono ordini", ha chiarito lo studioso sul rapporto con l'Iran. È possibile una guerra regionale? "Biden non vuole allargare la guerra, gli Usa cercheranno di contenere il conflitto. Gli Houthi invece vogliono ampliarlo e continueranno a prendere di mira le navi nel Mar Rosso", ha concluso.