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Medio Oriente, il ministro francese Colonna: "Basta". Con chi se la prende

La ministra degli Esteri francese ha esortato la controparte iraniana a smettere con «azioni destabilizzatrici» che potrebbero allargare il conflitto in Medio Oriente. In una telefonata con il ministro degli Esteri della Repubblica islamica, Hossein Amir-Abdollahian, la ministra Catherine Colonna «ha recapitato un messaggio molto chiaro: il rischio di conflagrazione regionale non è mai stato tanto grande; l’Iran e i suoi affiliati devono cessare subito con le loro azioni destabilizzatrici. Nessuno vincerebbe da una escalation», si legge in un comunicato del Quai d’Orsay.

 

  

 

 

 

Intanto anche la Turchia insiste per un cessate il fuoco permanente a Gaza e riallaccia i fili del dialogo con gli Stati Uniti. Il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha avuto un incontro di quasi 2 ore a Istanbul con il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan durante il quale diversi sono stati i temi toccati. In base a quanto reso noto da funzionari del ministero degli Esteri di Ankara, Fidan ha colto l’occasione per rinnovare agli Stati Uniti l’invito a intervenire «con urgenza» per giungere a un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza. La Turchia non ha mai risparmiato critiche per il duro intervento di Israele e chiede che la popolazione civile possa avere accesso agli aiuti umanitari. Fidan ha ribadito la necessità di avviare un processo politico che porti alla creazione di uno Stato palestinese, «unica via per la pace». Altro argomento sul tavolo l’ingresso della Svezia nella Nato. Gli Stati Uniti premono, ma Ankara oggi ribadisce che «l’ultima parola spetta al parlamento». La ratifica era stata inizialmente prevista nei lavori parlamentari della prima settimana di gennaio, salvo poi subire un rinvio. Manca solo il via libera del parlamento ed è difficile che, a questo punto, non arrivi. Il via libera è legato a doppio filo alla cessione di 40 jet da guerra F16 di fabbricazione americana e 40 kit per la modernizzazione della flotta di Ankara, attesi da più di due anni. A Blinken oggi Fidan ha dichiarato che la Turchia si aspetta «la finalizzazione del processo di cessione». In questo caso manca il via libera del Congresso Usa, ma l’allargamento alla Svezia dovrebbe sbloccare la situazione.