retroscena

La Regina Elisabetta "non voleva morire lì", la rivelazione sugli ultimi giorni

Alessandra Zavatta 

La regina Elisabetta non voleva andare in Scozia perché morire lì avrebbe reso più difficile il funerale. Trascorrere le vacanze estive nel castello di Balmoral era tradizione per la sovrana. Ma con l’incedere dell’età e le difficoltà a spostarsi, temeva di morire lontana da Londra, come poi è accaduto. Dopo settant’anni sul trono, Elisabetta II è deceduta l’8 settembre 2022 proprio a Balmoral, la più amata tra le sue residenze. Dopo una vita di servizio pubblico, la regina era ancora preoccupata per il fatto che sarebbe stato “più complicato” dare attuazione all’Operazione London Bridge, il piano di quanto va fatto dopo la morte di un sovrano. A rivelare questo “cruccio” della regina è la figlia, la principessa Anna, nel documentario “Charles III: the coronation year”, il documentario che celebra il primo anno di regno del nuovo sovrano e verrà trasmesso a Santo Stefano dalla Bbc, la televisione pubblica britannica.

 

  

“Alla regina abbiamo detto che le sue preoccupazioni non dovevano far parte del processo decisionale”, racconta Anna. “Penso che ci sia stato un momento in cui ha sentito che sarebbe stato più difficile se fosse morta a Balmoral. L’abbiamo rassicurata”. La Casa Reale e il governo avevano infatti realizzato piani diversi per ciascuna delle principali residenze reali ed era tutto pronto in qualsiasi luogo la monarca fosse venuta a mancare. La principessa reale ricorda nel documentario che si trovava a Balmoral prima della morte di sua madre quasi per caso, perché era di ritorno da un viaggio in Scozia e, prima di rientrare a Londra, decise “per comodità” di fermarsi presso il maniero dove si trovava la regina. Anna si ritrovò così ad essere l’unica tra i quattro figli di Elisabetta ad essere presente al trapasso. Carlo arrivò più tardi. La principessa, racconta ancora del docu-film, provò un senso di sollievo" quando la corona di Stato fu rimossa dalla bara, il momento simbolico in cui il ruolo passò da lei al nuovo monarca, Carlo III. Fu il gioielliere della Casa Reale Mark Appleby a togliere la corona, lo scettro e il globo dal catafalco prima che Elisabetta venisse sepolta nella cripta della cappella di Windsor.

 

“Ho pensato: è finito. Ora la responsabilità passa ad altri", sottolinea Anna. “A dire il vero, non sono sicura che qualcuno possa davvero prepararsi per questo tipo di cambiamento, almeno non facilmente. Ma il cambiamento avviene e bisogna andare avanti. La monarchia è un lavoro che occupa 365 giorni all’anno; non si ferma perché cambia sovrano, per nessun motivo”.

Non manca la principessa di elogiare anche la regina consorte di Carlo, Camilla Parker-Bowles, per la sua “eccezionale comprensione del ruolo” e per “il conforto che dà a Carlo”. E aggiunge: "La conosco da molto tempo. Questo ruolo lo fa davvero bene. E fornisce quel cambio di velocità e tono, è moderna”. "L’impegno di guidare una nazione è molto più grande di quanto persino loro si rendessero conto”, afferma Anna. “Ma penso che mio fratello stia imparando cose sull'organizzazione di cui forse prima era solo vagamente a conoscenza”.