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Israele-Hamas, l’annuncio del leader dei terroristi: “Tregua vicina”
"Siamo vicini a raggiungere un accordo sulla tregua". Ad annunciare pubblicamente la svolta sulla guerra con Israele è il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, in un post su Telegram. I media israeliani confermano l’anticipazione e riferiscono di una possibile pausa di cinque giorni nei combattimenti nella Striscia di Gaza.
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Ma cosa sta rallentando l’accordo, che viene dato vicino da giorni? Fa un quadro della situazione il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato su RaiUno a 'XXI secolo’: “Credo che Israele prima voglia distruggere tutte le basi operative di Hamas e tutte le zone da dove partono i missili lanciati contro il territorio di Israele e quindi contro la popolazione civile. Poi forse potrà arrivare a una tregua, fermo restando che prima della tregua ci possono esser pause umanitarie per aiutare la popolazione civile a ricevere aiuti alimentari, far passare qualche struttura ospedaliera e permettere soprattutto ai piccoli di essere curati”.
Nel frattempo, dopo aver incontrato le famiglie degli israeliani tenuti in ostaggio a Gaza da Hamas, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha sottolineato il suo impegno per garantirne il rilascio, definendola “una missione sacra e suprema”: “Non molleremo finché non saranno restituiti, e questa è responsabilità mia e del gabinetto di guerra. Ho ascoltato il dolore delle famiglie. Abbiamo parlato cuore a cuore. Ho condiviso con loro quanto più ho potuto sugli sforzi diplomatici, di intelligence e operativi che stiamo portando avanti 24 ore su 24. Penso agli ostaggi tutto il tempo. Non smetteremo di combattere finché non riporteremo a casa i nostri ostaggi, non distruggeremo Hamas e non ci assicureremo che non ci sia più una minaccia da Gaza”.