Tokyo

Tokyo, dal G7 una sola via per la guerra in Medio Oriente: "Soluzione a due Stati"

"Sottolineiamo che una soluzione a due Stati, che prevede che Israele e uno Stato palestinese vivano fianco a fianco in pace, sicurezza e riconoscimento reciproco, rimane l’unica via verso una pace giusta, duratura e sicura". È quanto si legge nella dichiarazione finale adottata al termine della ministeriale Esteri del G7 di Tokyo. "Sottolineiamo la necessità di un’azione urgente per affrontare il deterioramento della crisi umanitaria a Gaza. Tutte le parti devono consentire il libero sostegno umanitario ai civili, compresi cibo, acqua, assistenza medica, carburante, alloggi e l’accesso agli operatori umanitari. Sosteniamo le pause e i corridoi umanitari per facilitare l’assistenza urgentemente necessaria, il movimento dei civili e il rilascio degli ostaggi", prosegue. 

 

  

 

Sul tavolo anche la possibilità di iniziare a sanzionare Hamas, il gruppo terroristico che il 7 ottobre, quindi un mese fa, ha attaccato Isreaele e si è macchiato di atroci efferatezze. "Lavoriamo insieme, anche imponendo sanzioni o altre misure, per negare ad Hamas la capacità di raccogliere e utilizzare fondi per compiere atrocità. Siamo impegnati a lavorare a stretto contatto con i partner per preparare soluzioni sostenibili a lungo termine per Gaza e il ritorno a un processo di pace più ampio in linea con i parametri concordati a livello internazionale", viene spiegato ancora", si legge nella dichiarazione. 

 

 

I ministri degli Esteri del G7 si sono detti "più uniti che mai nel perseguimento della pace internazionale, della sicurezza, e prosperità". Un'altra questione che sta facendo discutere, a livello internazionale, è senza dubbio quella del sostegno all'Ucraina. Dal G7 solo conferme: "Il nostro fermo impegno a sostenere la lotta dell’Ucraina per la sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale non verrà mai meno. Continuiamo a condannare nei termini più forti possibili l’aggressione in corso da parte della Russia e ci impegniamo a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, aumentando la pressione economica e imponendo robuste sanzioni e altre restrizioni contro la Russia".