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Von der Leyen da Zelensky nel Giorno dell'Europa: sanzioni a chi aiuta Mosca

Ha scelto Kiev la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per celebrare la Festa dell'Europa. E dalla capitale ucraina, dove è arrivata di buon mattino per la sua quinta visita, ha annunciato il contenuto dell'undicesimo pacchetto di sanzioni che la Commissione europea ha presentato agli Stati membri venerdì e che già domani sarà sul tavolo degli ambasciatori Ue. È un pacchetto che contiene soprattutto misure per arginare le elusioni dei divieti di esportazioni verso la Russia e nuove merci, come i prodotti tecnologici avanzati o le parti di aeromobili destinati a paesi terzi attraverso la Russia, che "non finiranno più nelle mani del Cremlino" e "che non potranno più essere esportate in Russia: ad esempio i prodotti tecnologici avanzati o le parti di aeromobili destinati a paesi terzi attraverso la Russia non finiranno più nelle mani del Cremlino".

 

  

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"Di recente assistiamo a una crescita di flussi commerciali molto insoliti tra l'Unione europea e alcuni paesi terzi - ha detto von der Leyen in conferenza stampa con il presidente Zelensky -. Queste merci poi finiscono in Russia". Ecco perché la Commissione, se si accorge che le merci vanno dall'Unione europea verso paesi terzi e poi finiscono in Russia, propone agli Stati membri di sanzionare l'esportazione di tali merci. "Questo strumento sarà l'ultima risorsa e sarà utilizzato con cautela, a seguito di un'analisi dei rischi molto diligente e dopo l'approvazione da parte degli Stati membri dell'Ue", spiega. 

 

Stretta anche sugli altri paesi che fanno il gioco di Mosca per "vietare le entità 'ombra' della Russia e dei paesi terzi che eludono intenzionalmente le nostre sanzioni". Non nomina la Cina la presidente, ma dalle indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi, le misure dovrebbero colpire anche alcune aziende cinesi. Zelensky auspica un via libera veloce al nuovo pacchetto e chiede che nelle misure venga inserito anche il settore dell'industria nucleare. Da Kiev si confida anche in una valutazione positiva della Commissione alla relazione sulle riforme da attuare per procedere all'avvio dei negoziati di adesione. Il percorso dei sei passi registra progressi, "impressionanti" nonostante la guerra in corso, afferma la numero Uno dell'Esecutivo Ue, "ma il lavoro deve continuare". A giugno ci sarà una prima valutazione orale, ma quella che conta è ottobre, che comprenderà una panoramica più ampia, "sul progresso negli anni a venire e questo sarà l'elemento decisionale che sarà presentato agli Stati membri ad ottobre", che potrebbero decidere già al Consiglio europeo di fine ottobre. 

 

Von der Leyen ha ribadito il sostegno incrollabile dell'Ue alla lotta dell'Ucraina, anche se il caso dello stop alle importazioni di grano imposto da cinque paesi non ha dato un buon segnale. Sulle corsie della solidarietà è mancata la solidarietà - ha accusato Zelensky in conferenza stampa - che ha lasciato il posto a "dure e persino violente misure protezionistiche dei nostri vicini. Ogni restrizione delle nostre esportazioni è inaccettabile perché rafforza l'aggressore". La presidente ha poi partecipato al Summit sui crimini commessi dai russi e dato il sostegno dell'Ue alla creazione di un tribunale speciale solo per il crimine di aggressione. "Kiev come capitale dell'Ucraina è il cuore pulsante dei valori europei di oggi", è il messaggio lanciato in questa data simbolo, che anche l'Ucraina, con decisione di Zelensky, ha deciso di festeggiare. "L'Ucraina è in prima linea nella difesa di tutto ciò che noi europei abbiamo a cuore: la nostra libertà, la nostra democrazia, la nostra libertà di pensiero e di parola. Coraggiosamente, l'Ucraina sta combattendo per gli ideali dell'Europa che celebriamo oggi".