guerra e propaganda

Putin, blitz a Mariupol e minaccia all'Occidente: "Ora abbiamo le armi ipersoniche"

La visita a sorpresa a Mariupol per lanciare segnali rassicuranti all'opinione pubblica interna, ma anche i messaggi minacciosi all'Occidente. Vladimir Putin gioca su due fronti. "La Russia nel 2014 non aveva armi ipersoniche mentre ora ne ha e il fatto di non usarle non significa che non esistano", ha detto il presidente russo in un’intervista al canale tv televisivo Rossiya-1 riportata da Tass. Rispondendo a una domanda sulla necessità di implementare le forze di terra, Putin ha sottolineato sulle armi ipersoniche: "Certo, non le usiamo ma esistono". 

 

  

Putin oggi ha svolto la sua "visita di lavoro" come l’ha definita il Cremlino a Mariupol, città simbolo della resistenza ucraina, caduta in mano russa dopo un sanguinoso assedio. Ha visitato la sala della filarmonica restaurata, dove si sono svolti i processi ’farsa' ai soldati ucraini catturati nell’assedio di Azovstal e poi scambiati con militari russi. Si è recato nelle case nuove di zecca, fatte costruire dai russi dopo aver raso al suolo e preso il controllo della città portuale che si affaccia sul Mare d’Azov. E ha incontrato i cittadini, scesi in strada di notte, per garantir loro che "andrà tutto bene" e che "dobbiamo iniziare a conoscerci meglio", perché quello che è successo è stato a causa dei "nazisti, sono nazisti. La gente per bene non fa queste cose".

 

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Blitz mediatico che ha fatto infuriare Kiev: "Il criminale torna sempre sul luogo del delitto. Mentre il mondo civilizzato annuncia l’arresto del ’regista di guerra' (ovvero Putin) in caso di attraversamento dei suoi confini, l’assassino di migliaia di famiglie di Mariupol è venuto ad ammirare le rovine della città e le tombe. Cinismo e mancanza di rimorso", ha commentato su Twitter Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky.