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Ucraina e Taiwan, Putin e Xi Jinping rafforzano l'asse tra superpotenze

Asse Russia-Cina, a Samarcanda si rafforza l'alleanza strategica tra le due potenze asiatiche anche e soprattutto sulle crisi in corso in Ucraina e sulle tensioni nello stretto di Taiwan. La Cina «afferma esplicitamente che capisce le ragioni che hanno costretto la Russia a lanciare un’operazione militare speciale» in Ucraina. Lo ha detto Yuri Ushakov, consigliere per gli affari esteri del presidente russo Vladimir Putin, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass. "Operazione militare speciale" è la dicitura con cui Mosca indica il conflitto in Ucraina. I due leader si trovano In Uzbekistan per il summit dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco), gruppo guidato da Cina e Russia per fare da contraltare alla sfera d’influenza Usa, composto anche da India, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan e Tagikistan e che include come osservatore l’Iran, che a Samarcanda ha chiesto l’adesione come membro. Al summit del gruppo in Uzbekistan partecipa anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha lo status di "dialogue partner".

 

  

L'asse Russia-Cina si concretizza anche nel sostegno del Cremlino alla disputa in corso sul futuro di Taiwan. La Russia, infatti, condanna le provocazioni degli Stati Uniti e dei suoi "satelliti" nello Stretto. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin durante l'incontro a Samarcanda a margine del vertice Cso, come riporta Ria Novosti. «Da parte nostra, aderiamo fermamente al principio di una Cina unica e condanniamo le provocazioni degli Stati Uniti e dei suoi satelliti», ha ribadito Putin.