terremoto a londra

Crisi nel Regno Unito, Rishi Sunak si candida per il dopo Boris Johnson

Si chiama "Ready4Rishi", pronti per Rishi, la campagna nel Regno Unito di Rishi Sunak, fino a martedì potente Cancelliere dello Scacchiere e ora candidato ufficialmente a succedere a Boris Johnson come leader conservatore e primo ministro.

Con uno slogan in cui sottolinea la necessità di «restaurare la fiducia, ricostruire l’economia e riunificare il Paese», Rishi Sunak è il primo grosso nome a lanciarsi nella "corsa" per la selezione del prossimo primo ministro. Ha annunciato ufficialmente la sua intenzione a candidarsi, primo tra i "big" a scendere in campo. Appena 42enne, considerato per molto tempo l’erede naturale di BoJo, ricchissimo perchè sposato ad Akshata Murthy, figlia ed ereditiera del miliardario indiano Nagavara Ramarao Narayana Murthy, fondatore di Infosys, ha fatto l’annuncio con un video sui social. È uno dei favoritissimi anche se proprio la posizione della moglie (che non è domiciliata nel Regno Unito, un escamotage per non pagare le tasse sui guadagni stranieri) getta un’ombra sulla sua figura.

  

Si presenta come il «candidato serio per tempi difficili». Martedì è stato colui che, insieme al ministro della sanità Sajid Javid, si è dimesso sull’onda dell’ennesimo scandalo che aveva investito Downing Street e ha innescato la valanga di defezioni successive: un’emorragia che giovedì ha portato alle dimissioni di Johnson. Nella sua lettera di dimissioni aveva chiaramente preso le distanze dal premier: «Credo fermamente che il pubblico sia pronto ad ascoltare la verità. La nostra gente sa che se qualcosa è troppo bella per essere vera, allora non è vera. Devono sapere che c’è un percorso verso un futuro migliore ma che non è facile».

 

 

 

 

Nella corsa a raccogliere il testimone di BoJo per ora ci sono ufficialmente pochi altri candidati, oltre a un ex soldato ora presidente della commissione Affari esteri, Tom Tugendhat e all’ex procuratore generale, Suella Braverman. Ma i candidati che dovrebbero scendere in lizza sono diversi. Uno stretto collaboratore di Grant Shapps ha fatto sapere che il ministro dei Trasporti sta meditando di candidarsi mentre si attende, da un giorno all’altro, l’annuncio formale di Liz Truss, Sajid Javid, Ben Wallace, Nadhim Zahawi e Jeremy Hunt. Potrebbero provarci anche il ministro dell’Interno Priti Patel; il capo del Northern Research Group dei deputati conservatori, Jake Berry, e l’astro nascente del partito, Kemi Badenoch.

I parlamentari conservatori vogliono nominare il successore di Johnson per i primi di settembre, in modo da presentarsi agli elettori, col nuovo leader, all’annuale conferenza nazionale che si terrà a Birmingham dal 2 al 5 ottobre. Il costo della vita avrà un ruolo centrale nella competizione per il posto più ambito. Rishi Sunak cercherà di presentarsi come l’uomo che può salvare le sorti del Paese dal punto di vista economico, puntando sulla «responsabilità fiscale» e sulla necessità di essere onesti coi cittadini sulle condizioni delle finanze pubbliche. Molti dei suoi rivali punteranno invece sulla ’ricetta Johnson’ e cioè sul taglio delle tasse probabilmente sia per le imprese che per i lavoratori.