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Ucraina-Russia, Volodymyr Zelensky vuole altre armi dall’Italia: “Per favore sosteneteci”

Luigi Frasca

Volodymyr Zelensky «chiama» l'Italia. Nel suo intervento al Global Policy Forum organizzato dall'Ispi all'Università Bocconi di Milano il leader di Kiev torna a chiedere «sostegno» e «armi moderne» perché è «questione di vita o di morte». A questo va aggiunto il supporto di tipo finanziario. In questa chiave si inquadra l'incontro a sorpresa avvenuto a Kiev con il leader di Confindustria, Carlo Bonomi. Un colloquio dedicato «alla partecipazione degli imprenditori italiani alla ricostruzione dell'Ucraina», spiega Zelensky, sottolineando l'importanza per il Paese di una presenza «forte» degli imprenditori italiani sul mercato di Kiev. Confermata la volontà di inserire l'Italia nel gruppo dei «futuri garanti della sicurezza dell'Ucraina», mentre, pur non entrando nello specifico, Zelensky si esprime anche sulle ultime fibrillazioni relative alla risoluzione che dovrà essere votata domani in Parlamento. «Per favore, sosteneteci», la supplica del presidente ucraino.

 

  

 

Sul fronte internazionale legato al conflitto, cresce la tensione fra Russia e Lituania dopo il «blocco» al transito delle merci fra l'enclave russa di Kalinigrad e Mosca. «È illegale e senza precedenti», dice il portavoce del Cremlino, DmitryPeskov, annunciando future ritorsioni. La Lituania, dal canto suo, parla di una decisione dovuta «alle sanzioni europee», che sono diventate effettive a partire dal 17 giugno. Una posizione rimarcata dall'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, secondo cui Vilnius «non ha preso nessuna decisione unilaterale».

 

 

Intanto, il conflitto sul campo continua a svolgersi soprattutto in Donbass. Secondo il ministero della Difesa di Kiev, la Russia vorrebbe conquistare tutta la regione di Luhansk entro il 26 giugno. Le forze di Mosca hanno preso il controllo del villaggio di Metyolkine, nei pressi di Severodonetsk. La zona, nella massima segretezza, sarebbe stata visitata nei giorni scorsi da Volodymyr Zelensky. Secondo quanto riportato da una deputata del suo partito, «Servo del popolo», il presidente ucraino si sarebbe recato a Lysychansk, città «gemella» di Severodonetsk, dalla quale è separata solamente dal fiume Donec, dove imperversa la battaglia. I russi tentano anche una nuova avanzata verso Kharkiv e lanciano un attacco missilistico su Odessa, dove viene colpito un magazzino alimentare. Resta tragica, infine, la situazione nella martoriata Mariupol. Secondo il sindaco, in città «più di 100mila persone non hanno accesso all'acqua potabile», una situazione da vera e propria «catastrofe umanitaria».