crisi ucraina

Ucraina Russia, "Putin dichiara la guerra totale". Il vero piano dello Zar scatta il 9 maggio

Vladimir Putin potrebbe presto abbandonare la definizione "operazione speciale" e dichiarare una guerra totale all'Ucraina in occasione della parata del 9 maggio. Il presidente russo sarebbe a un passo dal conflitto totale all'Ucraina a seguito dello "sdegno" nell'esercito per i fallimenti durante l'invasione. A ritenerlo funzionari russi e occidentali citati da diversi media britannici, fra cui Daily Mail e Independent. Si tratterebbe delle stesse fonti che avevano anticipato l'invasione russa il 24 febbraio scorso.

  

Per Putin si tratterebbe di un tentativo di "rivincita" per i fallimenti di Mosca a Kiev e pare che alti membri dell'esercito gli stiano chiedendo di fare questo annuncio durante l'annuale Parata della vittoria del prossimo 9 maggio. Una notizia che fa il paio con l'annuncio di Kiev secondo cui la Russia sta potenziando le sue truppe nell'est del Paese, nel Donbass, per intensificare l'offensiva. Mentre secondo gli Usa nell'est la resistenza delle forze ucraine sta rallentando l'avanzata russa.

La mossa consentirebbe al Cremlino di attivare la legge marziale, chiedere più aiuto militare agli alleati e la mobilitazione di massa della popolazione. Proprio ieri il segretario alla Difesa britannico, Ben Wallace, parlando all'emittente Lbc, aveva detto che Putin il 9 maggio potrebbe annunciare la mobilitazione di massa russa dichiarando che "siamo ora in guerra con i nazisti del mondo e abbiamo bisogno di mobilitare in massa il popolo russo".

Intanto la Cnn ha pubblicato in esclusiva immagini satellitari che mostrano il tentacolare impianto Azovstal distrutto in modo significativo dagli attacchi russi: nelle foto di Maxar Technologies, che risalgono a venerdì 29 aprile, si vede che quasi ogni edificio della struttura siderurgica è stato distrutto. Ci sono grandi buchi nei tetti, segno rivelatore di un attacco militare, alcuni soffitti sono completamente crollati e alcuni edifici sono ridotti in macerie. Quello che non risulta chiaro è se siano state distrutte anche alcune delle strutture seminterrate dove è noto che si sono rifugiati sia soldati ucraini e combattenti del battaglione Azov sia centinaia di civili.