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“Armi nucleari in Bielorussia se...”. Minacce di Aleksander Lukashenko: sanzioni spingono la Russia verso una Terza guerra mondiale

Le armi nucleari saranno nuovamente schierate in Bielorussia, se l’Occidente collocherà tali armi vicino ai confini del nostro Paese. È il monito ribadito dal presidente bielorusso, Aleksander Lukashenko. «Ieri, parlando con Emmanuel Macron, ha iniziato a parlarmi del referendum, ma nell’ambito del dispiegamento di armi nucleari. Io ho detto: ‘Emmanuel, se fosse necessario schierare armi nucleari, le dispiegheremmo secondo questa Costituzione’. Nessuno interferisce con noi in questo», ha detto Lukashenko parlando alla stampa, dopo aver votato al referendum di domenica a Minsk. 

 

  

 

Il presidente bielorusso ha poi definito «una vergogna» la decisione del governo ucraino di non accettare di negoziare con la Russia a Gomel, località della Bielorussia proposta dal Cremlino. «Pensate che sia stato Volodymyr Zelensky a prendere la decisione? No, lui ha solo parlato», ha dichiarato Lukashenko citato dall’agenzia di stampa Belta. «È la loro scelta - ha aggiunto riferendosi alle autorità di Kiev - È una vergogna». Ma non è tutto. Secondo Lukashenko “le sanzioni contro la Russia sono peggio di una guerra. La Russia viene spinta verso una Terza guerra mondiale”. “In una situazione come questa dovremmo essere consapevoli che ci sono tali sanzioni. Si parla tanto di settore bancario, gas, petrolio, Swift. È peggio della guerra. La Russia viene spinta verso la Terza guerra mondiale. Dovremmo essere molto riservati e stare alla larga da essa. Perché la guerra nucleare è la fine di tutto”, le parole del numero uno di Minsk.