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Quirico, fu pagato un riscatto di 4mln di euro per la sua liberazione

Qurico

Lo afferma la rivista statunitense Foreign Policy in un articolo dal titolo "The Italian Job"

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Per la liberazione del giornalista della Stampa Domenico Quirico e il professore belga Pierre Piccinin, rapiti in Siria e liberati a settembre dopo cinque mesi di prigionia, è stato pagato un riscatto di 4 milioni di dollari. A riferirlo è il sito internet di Foreign Policy, rivista statunitense che si occupa di relazioni internazionali. A raccontarlo è stato Motaz Shaklab, membro dell'opposizione del Consiglio Nazionale Siriano, che si è occupato dei negoziati con i rapitori. "Ho visto i soldi con i miei occhi", ha detto Shaklab, spiegando di essere stato presente al momento del pagamento del riscatto. I negoziati per la liberazione di Quirico sarebbero durati tre mesi, durante i quali lo stesso Shaklab sarebbe riuscito a ridurre il riscatto a 4 milioni di dollari, sei in meno rispetto ai 10 richiesti in un primo tempo dai rapitori. Il negoziatore ha spiegato di essere stato quotidianamente in contatto con l'Italia e, in particolare, con una delle figlie del giornalista torinese, con il suo avvocato e con il ministero degli Esteri. Fin dall'inizio l'intenzione dei rapitori sarebbe stata quella di consegnare gli ostaggi vivi. Nel corso della trattativa Shaklab avrebbe visto Quirico e Piccinin, senza avere, però, il permesso di parlare con loro. Dopo quegli incontri avrebbe anche riferito alle autorità italiane che la salute del giornalista era precaria. Dopo l'ok alla trattativa, il negoziatore sarebbe volato a Beirut, dove ad accoglierlo ci sarebbe stato un italiano. I due avrebbero quindi lasciato la capitale del Libano diretti verso una città turca a maggioranza sunnita al confine con la Siria. Nascosti, nella loro auto, due sacchi neri, contenenti 4 milioni di dollari, tutti in banconote da 100 dollari. Al momento della consegna del denaro, però, qualcosa sarebbe andato storto. "Noi avevamo i soldi - ha detto Shaklab - ma i rapitori non avevano gli ostaggi". I giorni seguenti, ha detto, sono stati i peggiori. Fino all'8 settembre, quando Quirico e Piccinin sono stati liberati. L'ambasciata italiana a Beirut non ha confermato il pagamento del riscatto.

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