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Intelligenza artificiale, l'allarme di Mario Draghi: "Colmare divario con Usa e Cina"

Foto: Ansa

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Mario Draghi lancia l'allarme intelligenza artificiale. L'economista ha parlato all'inaugurazione dell'anno accademico del Politecnico di Milano, spronando l'Italia e l'Europa a rimboccarsi le maniche per colmare il divario già esistente con Stati Uniti e Cina. "L'intelligenza artificiale può essere solo uno strumento ma ciò che la rende eccezionale è la sua capacità di diffondersi nell'economia in tempi molto più rapidi rispetto alle precedenti rivoluzioni tecnologiche". L'ha detto Mario Draghi, economista ed ex presidente del Consiglio, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione del 163esimo anno accademico del Politecnico di Milano.

 

 

 

 

Per Draghi, "la divergenza tra i Paesi che abbracciano l'innovazione e quelli che esitano si allargherà sensibilmente e rapidamente negli anni a venire; per questo l'Europa vive oggi un momento di verità: negli ultimi vent'anni - ricorda - siamo passati dall'essere un continente che accoglieva le nuove tecnologie, riducendo il divario con gli Stati Uniti, a uno che ha progressivamente retto barriere all'innovazione e alla sua adozione. L'abbiamo visto nella prima fase della rivoluzione digitale, quando la crescita della produttività europea è scesa a circa la metà del ritmo statunitense e quasi tutta la divergenza è emessa dal settore tecnologico. Ora questo schema si ripete con la rivoluzione dell'intelligenza artificiale". "Lo scorso anno - continua l'ex premier - gli Stati Uniti hanno prodotto 40 grandi modelli fondamentali, la Cina 15, l'Unione Europea solo 3; lo stesso schema si osserva in molte altre tecnologie di frontiera, dalla biotecnologia ai materiali avanzati fino alla fusione nucleare dove numerose innovazioni significative e investimenti privati avvengono al di fuori dell'Europa. Se non colmiamo questo divario e non adotteremo queste tecnologie su larga scala - ammonisce Draghi - l'Europa rischia un futuro di stagnazione con tutte le sue conseguenze".

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