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Polizze Rc auto, super rincari in vista sulle assicurazioni: stangata di un miliardo

Gianluca Zapponini
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Aumenta il costo delle polizze Rc auto. Il 2024 degli italiani si apre con una prima doccia gelata, proprio quando le banche centrali, Fed in testa, fanno intendere che un taglio dei tassi potrebbe arrivare entro la metà dell’anno. Secondo l’ultima indagine Ivass, per i contratti sottoscritti nel mese di novembre 2023, il prezzo medio è risultato di 391 euro, in aumento del 7,8% su base annua in termini nominali. In termini reali, precisa l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni, l’aumento è del 7,1%. «Il livello dei prezzi medi risulta ancora inferiore al dato osservato nel periodo pre-pandemico (403 euro a novembre 2019)», ha chiarito l’Ivass. Guardando allo spaccato, le province registrano incrementi di prezzo compresi tra il +4,6% di Ascoli e il +12% di Imola. Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 248 euro, in aumento rispetto all’anno precedente del 3,1%, mentre gli assicurati assegnati a classi di merito superiori alla prima registrano un incremento di prezzo (+11%) più alto rispetto alla media nazionale.

 

 

Per i consumatori ce n'è abbastanza per farsi andare di traverso gli ultimi panettoni. «L’impennata delle tariffe Rc auto determina una maxi-stangata da oltre 1 miliardo di euro su base annua a carico degli automobilisti italiani» ha tuonato il Codacons. «Se si considera che in Italia, in base all’ultimo dato fornito da Ivass, circolano 43 milioni i veicoli assicurati, di cui 32,5 milioni di autovetture, la stangata sulla Rc auto rispetto ai prezzi medi del 2022 raggiunge la maxi-cifra di 1.007.500.000 di euro solo perla categoria degli automobilisti. Pochi giorni fa avevamo inserito la voce Rc auto all’interno dello studio Codacons sulla stangata che attende i consumatori nel 2024, e oggi i numeri dell’Ivass certificano in pieno il nostro allarme».

 

 

Stessa musica secondo Assoutenti, per la quale la stangata di novembre si traduce in una maggiore spesa da +31 euro a polizza rispetto alle tariffe medie del 2022 «e conferma purtroppo in pieno le nostre previsioni circa l’andamento delle tariffe assicurative». «In tempi non sospetti avevamo previsto come le tariffe Rc auto avrebbero subito sostanziosi aumenti nel corso del 2023, e i dati dell’Ivass ci danno purtroppo. Incrementi del tutto ingiustificati che non rispondono né ad un aumento dei costi in capo alle imprese assicuratrici, né ad un aumento dell’incidentalità, ma sono dovuti unicamente alle troppe anomalie del comparto assicurativo, dove le compagnie dettano legge imponendo clausole illecite ai propri clienti che fanno salire i prezzi».

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