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Gas, rabbia di Francesco Starace: “Una follia i prezzi di Amsterdam, aumenti ingiustificati”

Gianni Di Capua

L'indice Ttf di Amsterdam sul gas «è impazzito nel momento in cui si è capito quello che stava succedendo in Russia, ma non riflette una tensione fra domanda e offerta». Lo ha detto Francesco Starace, ad dell'Enel, a margine del forum Yhe European House - Ambrosetti di Cernobbio. «Quello che abbiamo sempre cercato di ottenere è non tanto un tetto al prezzo del gas, ma un tetto alla volatilità dell'indice Ttf a cui il gas convenzionalmente viene legato in Europa. Noi compriamo gas dagli Stati Uniti, dall'Azerbaigian, dall'Algeria e non lo compriamo con delle formule che hanno il Ttf come parametro e sappiamo cosa costa», ha spiegato. Starace ha spiegato che «il prezzo del gas in Europa negli ultimi sette anni ha oscillato mediamente fra i 20 euro e i 30 euro al Mwh, 20 quando era a buon mercato e 30 quando costava tantissimo. Oggi abbiamo una situazione in cui questi numeri sono moltiplicati per dieci. È vero che il gas costa così tanto? La risposta è no. Non costa per niente così tanto».

 

  

 

Per l'ad di Enel l'indice Ttf di Amsterdam, «si è iniziato a capire circa un anno fa quando il gas costava 80 euro per poi arrivare a 300 euro, aveva cominciato a infilare all'interno dei meccanismi che fissano il prezzo convenzionale del gas in Europa delle considerazioni di rischio geopolitico che nulla hanno a che fare con il prezzo del gas». Il Ttf, ha spiegato «non riflette più da molto tempo la tensione fra domanda e offerta, non ha nulla a che vedere con il prezzo della materia prima che viene comprata. Ha semplicemente una valenza, quasi da psicoanalisi, per quanto riguarda la percezione del rischio che esiste in Europa sulle forniture di gas dalla Russia». Quindi legare il prezzo del gas di tutta Europa a questo indice «è un errore. È una guerra che non possiamo vincere, visto che la leva dall'altra parte è infinita». Per Starace «porre un cap alla volatilità di questo indice sarebbe una soluzione. Non appena in Europa se n'è iniziato a parlare seriamente il prezzo è sceso da 300 a 200, che comunque non è un prezzo ma una follia. Non so quanti siano i contratti di acquisto di gas legati al Ttf, noi non ne abbiamo, ma credo convenga a tutti smettere di giocare a farsi del male. Questo indice non ha più una credibilità e non c'è niente di sbagliato nel cercare di metterlo un pochino in sesto».

 

 

Quanto agli extraprofitti delle imprese dell'energia «il tema è capire dove sono prima di volerli tassare, perché se non si capisce dove è il bersaglio si spara a casaccio e il risultato è quello che è. Noi abbiamo pagato 50 milioni di euro, che è l'acconto, e finiremo per pagare 70 milioni di euro, che è la cifra totale. Questo ci risulta di dover pagare, non abbiamo mai fatto opposizione a questo». «Però - aggiunge Starace - se c'è una delusione sul gettito complessivo di questa tassa significa due cose: o non c'è un extra profitto come si pensava o la tassa è stata fatta là dove non andava fatta e questi extra profitti non sono stati versati. Non abbiamo avuto extra profitti, lo abbiamo detto tante volte».