la transizione energetica

Lo schiaffo agli ambientalisti da tastiera: un quarto dell'elettricità europea è già nucleare

Un quarto dell'elettricità prodotta in Unione europea nel corso del 2020 è arrivata dal nucleare. E ci sono Paesi che ne fanno un uso massimo, come la Francia nella quale questo rapporto sale a due terzi.

Nei giorni in cui infiamma la polemica sulla decisione dell'Unione europea di inserire l'energia nucleare tra le fonti cui affidarsi nei prossimi anni per meglio affrontare la decarbonizzazione (con plauso della Lega in Italia e critiche di Pd e 5 stelle) arriva il rapporto Eurostat a fare chiarezza su uno scenario che non è ipotetico, ma è in realtà già ben presente nel Vecchio continente.

  

In tutto sono 13 gli Stati membri dell’Ue che hanno prodotto elettricità da nucleare, per un totale di 683.512 GWh (Gigawattora). Il Paese che ha prodotto più energia nucleare nell’Unione europea è la Francia, con oltre il 50% del totale.

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Dalla Francia arriva il 52% della produzione nucleare complessiva Ue, pari a 353.833 GWh; segue la Germania (9%, con 64.382 GWh), Spagna (9%, con 58.299 GWh) e Svezia (7%, con 49.198 GWh). All’inizio del 2020 erano 109 i reattori nucleari in funzione nei 13 Paesi. Nel corso del 2020, tre reattori sono stati definitivamente spenti, due in Francia e uno in Svezia. Sempre la Francia è lo Stato Ue più dipendente dall’elettricità nucleare (il 67% del totale dell’elettricità generata nel Paese nel 2020).