Barca: "Ridaremo all'Accademia di Belle Arti gli spazi di Campo Boario"
Sollecitate dall'inchiesta de "Il Tempo", le istituzioni sono pronte ad accogliere più talenti
Un'eccellenza della cultura e della formazione artistica italiana da rilanciare con forza. Ecco l'Accademia di Belle Arti di Roma, nata alla fine del cinquecento e divenuta talmente qualificata da essere definita dal re Luigi XIV di Francia il centro della formazione artistica internazionale. Una storia gloriosa che è proseguita per larga parte del XX secolo, con docenti del calibro di Cambellotti, Sartorio, Fazzini, Greco, Guttuso, Mafai, Mastroianni, Scialoja per non parlare di allievi eccellenti come Kounellis, Pascali, Fioroni, Nunzio, ecc. Una storia gloriosa che però si è inceppata per tanti problemi irrisolti e soprattutto per l'indifferenza delle istituzioni pubbliche. Proprio di questo si è parlato ieri, nell'Aula Colleoni di via Ripetta, in occasione della presentazione del bilancio di previsione 2014 da parte del Presidente dell'Accademia, Roberto Grossi, e del Direttore, Tiziana D'Acchille, insediatasi tre mesi fa. Ed è un buon segno la partecipazione all'incontro dell'Assessore alla Cultura del Comune, Flavia Barca, che ha preso un impegno decisivo sollecitato dal nostro giornale già due mesi fa: «Insieme ai colleghi Estella Marino, assessore all'ambiente e Paolo Masini, assessore allo Sviluppo delle Periferie e alle Infrastrutture, ci impegneremo a restituire il prima possibile all'Accademia gli spazi di Campo Boario ora indebitamente occupati dalle botticelle». E questi spazi, per la cui ristrutturazione è pronto un finanziamento di 3,1 milioni di euro, darebbero respiro ad una popolazione di quasi duemila studenti, il 40% dei quali stranieri. La sede principale dell'Accademia, in via Ripetta, ha enormi problemi di spazio dopo l'improvvisa chiusura di due piani per una questione di sicurezza degli ambienti. I nuovi vertici dell'Accademia nel frattempo hanno ottenuto in tempi brevissimi l'approvazione da parte dei Vigili del Fuoco del progetto di messa in sicurezza della sede centrale che peraltro è molto lungo e dispendioso. «È paradossale – ha detto Grossi - che l'Accademia non possa accogliere ancora più studenti per mancanza di spazio ed anche per una limitazione delle iscrizioni voluta dalla direzione precedente. Potenzialmente noi potremmo attrarre anche 5000 studenti, provenienti da tutto il mondo». Come ha spiegato ancora il Presidente, il bilancio di previsione del 2014 rivela una situazione abbastanza critica soprattutto in vista degli anni a venire. Per coprire i costi di questa struttura complessa sono necessari 3 milioni di euro ma il contributo ordinario del Ministero dell'Istruzione e dell'Università ne copre solo il 3% con quasi centomila euro, oltre a provvedere ai compensi per il personale a tempo determinato. Le tasse pagate dagli studenti contribuiscono per il 25% del bilancio, ma il 40% dei costi complessivi di quest'anno sarò coperto grazie ad un avanzo di gestione degli anni precedenti su cui però non si potrà contare in seguito. Inoltre, hanno spiegato D'Acchille e Grossi, «siamo ancora creditori di quasi un milione di euro dalla Provincia di Roma e faremo di tutto per recuperare questa somma. Ma è chiaro che l'Accademia dovrà trovare altre forme di autofinanziamento ed attingere anche ai fondi europei». Nel piano di rilancio dell'Accademia ha una funzione fondamentale la creazione di un piano di residenze d'artista per giovani talenti: «Noi ci candidiamo – ha detto Grossi – ad utilizzare per questo scopo i beni immobili sequestrati nella nostra città alla camorra». L'Assessore Barca ha annunciato che quest'anno, in occasione del bimillenario augusteo, gli studenti dell'Accademia saranno invitati dal Comune a raccontare creativamente il loro modo di immaginare il primo imperatore romano. Altrettanto importanti saranno i rapporti che si dovranno stringere fra l'istituzione di via Ripetta e le Accademie straniere della nostra città. «Inoltre – ha detto Tiziana D'Acchille – l'Accademia di Belle Arti dovrebbe tornare ad occupare tutto l'edificio del Ferro di Cavallo, come avveniva una volta, senza doverlo condividere a forza con il Liceo Artistico. Potremmo così riproporre gli atelier d'artista, dove il contatto fra maestro e studente è molto più stretto e fecondo. Anche per questo, proponiamo al Comune il nostro progetto per fare dell'Accademia un grande campus europeo dell'arte e della creatività al cui centro ci sono gli studenti».
Dai blog
Generazione AI: tra i giovani italiani ChatGPT sorpassa TikTok e Instagram
A Sanremo Conti scommette sui giovani: chi c'è nel cast
Lazio, due squilli nel deserto