Il cane che non poteva... Bengi o la tenera storia del quattro zampe bocciato all'esame per ciechi
Spessosi sente dire che al cane manca solo la parola: cane e padrone si capiscono a volte così bene da dare la sensazione di leggersi nel pensiero. In «Il cane che non poteva smettere di amare» (Tropea, pag. 294), Jeffrey Moussaieff Masson ci fornisce tutte le informazioni scientifiche recenti per cercare di capire chi è questo animale che ci prodiga le manifestazioni di affetto più grandi, che ama giocare con noi, che sa sorridere; e ci presenta il ritratto indimenticabile di un soggetto straordinario anche nella sua normalità: Bengi.
Dai blog
Generazione AI: tra i giovani italiani ChatGPT sorpassa TikTok e Instagram
A Sanremo Conti scommette sui giovani: chi c'è nel cast
Lazio, due squilli nel deserto