Veleni, morti e misteri Benvenuti in Vaticano
Dentro le mura leonine non solo fede e religione. Dal caso Orlandi all'arresto del maggiordomo del Papa TENSIONE I due libri che raccontano tutto
Corvi e sciacalli, trame oscure e scandali economici, omicidi misteriosi ed intrighi mai svelati. Il Vaticano, da sempre, non è solo fede e religione. Quando, poche settimane fa, Papa Francesco ha chiesto perdono per i cattivi esempi promananti dall'interno delle Mura Leonine, gli arresti di ieri erano di là da venire. Ma quelle parole hanno da subito fatto riemergere un passato, recente e remoto, capace di dipingere lo Stato della Chiesa cattolica come troppo spesso lontano da Dio. I primi «corvi» spuntano tre anni fa con l'arresto di Paolo Gabriele, l'aiutante di camera di Papa Ratzinger, arrestato per aver trafugato documenti riservati e lettere private del Santo Padre. Da Vatileaks si dipana un'inchiesta riservata affidata a due cardinali, dei cui esiti Benedetto XVI informa l'appena eletto Papa Bergoglio. In quelle carte si parlerebbe di collaboratori infedeli di Sua Santità. L'arresto del maggiordomo del Papa è subito considerato il punto di partenza delle indagini sugli altri «uccellacci neri» svolazzanti in Vaticano. Ed infatti poco dopo un nuovo corvo fa pervenire a Repubblica tre documenti riservati e una lettera in cui si spiega che Paolo Gabriele è solo un «capro espiatorio», seguita dall'invito a «cacciare i veri responsabili» dal Vaticano. Ed è ancora sulla stampa che un anonimo «delatore piumato» riferisce che il maggiordomo del Santo Padre è solo uno dei venti corvi in azione. Nel settembre del 2013 Francesca Chaouqui, arrestata ieri per la fuga di documenti riservati dal Vaticano, mette le mani avanti affermando che gli attacchi subìti per dei suoi tweet contro l'ex segretario di Stato Tarcisio Bertone e alcune foto osè pubblicate online provengono da «sciacalli» desiderosi di farla fuori dopo la sua nomina nella Commissione sui dicasteri economici della Santa Sede. Lo stesso Bertone, nel 2011, riceve una lettera anonima con minacce di morte che avvia una nuova caccia al corvo nei sacri palazzi. «Spie nere» a parte, dentro le Mura Leonine gli scandali sono sempre stati di casa e spesso hanno avuto al centro l'Istituto Opere Religiose, meglio noto come Ior, la Banca vaticana in passato guidata da quel Monsignor Marcinkus il cui nome si intreccia con la sparizione di Emanuela Orlandi, il crack del Banco Ambrosiano, la morte del suo presidente, il «banchiere di Dio» Roberto Calvi trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra, e quella del faccendiere e criminale Michele Sindona, avvelenato col caffè. Di recente, a parte altre inchieste su soldi e prelati, in carcere è finito monsignor Nunzio Scarano, ex contabile dell'amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, accusato di truffa, corruzione, calunnia e concorso in riciclaggio. Tornando più indietro nel tempo, emerge che dentro le Mura vaticane si è anche sparato. La sera del 4 maggio 1988, infatti, un neocomandante delle Guardie svizzere, Alois Estermann, viene trovato morto, ucciso a colpi di pistola, nel suo appartamento. Accanto a lui, anch'essi morti, la moglie Gladys Meza Romero e il vice caporale Cedric Tornay. La versione ufficiale parla di un raptus di follia di Tornay. Quando si citano Chiesa e Vaticano, inoltre, è impossibile dimenticare la sepoltura del boss della Banda della Magliana Renatino De Pedis nella Basilica di Sant'Apollinare a Roma. Risale, invece, all'agosto scorso il ritrovamento del corpo senza vita dell'ex arcivescovo polacco Domingo Jozef Wesolowski. L'alto prelato era in attesa del processo per gravissimi reati: abusi sessuali su minori, possesso di materiale pedopornografico, ricettazione. Risuonano, poi, nelle orecchie di fedeli e non le parole di Krzysztof Charamsa, il teologo che prestava servizio presso la Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede, sospeso dal sacerdozio dopo il suo coming out. Ed è recente anche la notizia sul presunto giro di prostituzione gay alla Casa generalizia dei Carmelitani, in grado di creare non poco imbarazzo oltre le Mura Leonine. Infine, è di soli pochi giorni fa la violazione, in Vaticano, del computer del revisore generale incaricato di supervisionare conti e bilanci di tutti gli organismi finanziari della Santa Sede. Ieri è stata la volta di «Vatileaks 2».
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