Gli taglia l'orecchio e lo tiene come trofeo
Lo aveva amputato durante una lite in strada
Dopo la testa tagliata in una villa dell'Eur, ora un orecchio conservato in un barattolo alla periferia di Roma. È una galleria degli orrori, una storia di sangue dietro l'altra. L'altro giorno in un appartamento di Tor Pignattara il macabro totem è stato scoperto e un giovane di 21 anni arrestato per lesioni gravissime dalla polizia del Commissariato San Lorenzo. Per quasi tre mesi il carnefice ha conservato quel trofeo tolto al suo nemico. Ogni tanto apriva l'armadio di casa dove aveva riposto il barattolo sotto spirito con il lembo di pelle, cartilagine e l'orecchino a bastone ancora infilato nel lobo, guardava e si gongolava ricordando la faccia battuta e dolorante del ragazzone di 35 anni al quale lui, di quattordici più piccolo, nel giugno scorso aveva reciso il padiglione auricolare con un colpo di taglierino durante una lite in via Rutoli, nella zona di San Lorenzo. La magistratura cercava quel ragazzo sul quale pendeva un'ordinanza di custodia cautelare. Gli investigatori della dirigente Giovanna Petrocca ricercavano l'aggressore da quella violenta sera, da quando dei passanti avevano avvisato il 113 della discussione e della vittima rimasta a terra, con uno squarcio al collo e la tremenda amputazione. Il ferito era stato soccorso dall'ambulanza del 118 e trasportato all'ospedale San Giovanni Addolorata dove era stato sottoposto a intervento chirurgico. Quando si era ripreso aveva raccontato poco agli agenti. Aveva detto che con quel ragazzo già si conosceva. I due si erano incrociati nella zona zeppa di spacciatori di droga e ricca di locali notturni affollati dagli studenti universitari che gravitano nell'abitato attorno all'università La Sapienza. Giorno dopo giorno i poliziotti hanno cominciato a stringere il cerchio. Hanno individuato il soggetto. Hanno ricostruito le sue abitudini, i contatti, conoscenze e amicizie. Sono arrivati alla casa di Aprilia, ma lui non c'era: capitava ogni tanto, mentre spesso orbitava nella Capitale. Allora gli investigatori hanno cominciato a battere San Lorenzo. Hanno messo sotto torchio chi lo conosceva e poteva fornire al ricercato un posto dove passare la notte. Hanno setacciato i locali del posto. Così sono arrivati all'appartamento a Tor Pignattara. Quando i poliziotti hanno fatto irruzione lui era assente. Hanno rovistato scoprendo il barattolo nascosto nell'armadio. Il ragazzo era in strada a poca distanza, arrestato e portato nel carcere di Regina Coeli. La mutilazione dell'orecchio è una triste ricorrenza nel mondo criminale. Un feroce rituale che spesso hanno dovuto subire gli ostaggi di sequestri. Il primo caso fu quello di Paul Getty III, rapito a Roma il 10 luglio 1973, al quale i malviventi tagliarono un pezzo dell'orecchio destro che fu poi inviato a un quotidiano. A Luigi Devoto, un ragazzo sardo sequestrato a Nuoro il 18 maggio 1985, fu amputata la falange di un dito. Stessa sorte di Paul Getty III, invece, per Giorgio Calissoni, sequestrato assieme alla madre Anna Bulgari: i criminali fecero trovare il padiglione dell'orecchio destro in un cestino di rifiuti. Con l'imprenditore pugliese Marzio Perrini, sequestrato il 28 dicembre 1988, i rapitori aggiunsero un ulteriore elemento di crudeltà inviando, insieme all'orecchio mutilato, anche una foto che lo ritraeva senza padiglione auricolare. Altre vittime che hanno subito mutilazione sono stati Dante Belardinelli e il piccolo Farouk Kassam, otto anni, rapito il 15 gennaio 1992 e rilasciato la notte tra il 10 e l'11 luglio dello stesso anno.
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