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E l'ex capo delle Brigate Rosse torna libero

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Marino [email protected] Un pezzo a novanta delle Brigate Rosse ha ottenuto la libertà condizionale: stiamo parlando di Vittorio Antonini, già condannato all'ergastolo perché...

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Un pezzo a novanta delle Brigate Rosse ha ottenuto la libertà condizionale: stiamo parlando di Vittorio Antonini, già condannato all'ergastolo perché ritenuto capo della colonna romana delle Brigate Rosse tra il 1982 e il 1985 nonché coinvolto nel sequestro del generale James Lee Dozier avvenuto nel 1981 e in varie inchieste di quegli «anni di piombo», compresa quella sul rapimento e l'uccisione di Aldo Moro. È stata, così, accolta la richiesta del legale dell'ex terrorista, l'avvocato Nino Marazzita: nella fattispecie, la concessione è stata adottata dal Tribunale di Sorveglianza di Roma, presieduto da Pier Franco Bruno con il parere favorevole del procuratore generale Gustavo De Marinis. Antonini - che in prigionia è diventato vice-presidente dell'Associazione penitenziaria «Papillon» - era detenuto nella III casa circondariale del carcere di Rebibbia. All'ex br già nel 1997 era stato concesso il beneficio dei permessi premio e dal 2000 quello del lavoro all'esterno della struttura penitenziaria. Dal 2004 è in regime di semilibertà e da poco lavora presso la Biblioteca del Casale di Ponte di Nona: proprio in questi locali troverà alloggio. Ecco la motivazione del provvedimento: il tribunale ha ritenuto che «il condannato durante l'esecuzione della pena ha tenuto un comportamento tale da far ritenere sicuro il suo ravvedimento, attraverso la condotta sempre corretta, l'impegno profuso nel lavoro e nelle molteplici attività di volontariato, l'autentica rivisitazione critica del passato deviante e un cammino di crescente consapevolezza, di riscoperta dei valori socialmente condivisi e di notevolissima maturazione umana. Nell'atto si legge ancora «ha mostrato il suo proposito di lenire, per quanto possibile, le conseguenze morali dei reati attraverso iniziative de interventi volti verso il sociale, soprattutto verso le persone svantaggiate, dimostrando un intento riparatorio autentico a favore della collettività». L'ex br capo della colonna romana resterà sotto vigilanza fino al luglio del 2019 con vari obblighi che gli impongono, tra l'altro, di rientrare a casa entro le 23, di non uscire prima delle 6, di non frequentare pregiudicati, tossicomani e persone sottoposte a misure di prevenzione.

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