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Alla sbarra l'ex marito di Afef

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Avrebbero emesso fatture inesistenti per un valore di oltre 44 milioni di euro distraendo anche 5 milioni e 350 mila euro da una società dichiarata fallita. Tra le nove persone rinviate ieri a...

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Avrebbero emesso fatture inesistenti per un valore di oltre 44 milioni di euro distraendo anche 5 milioni e 350 mila euro da una società dichiarata fallita. Tra le nove persone rinviate ieri a giudizio, su richiesta del pm Rocco Fava, c'è anche chi dovrà spiegare in aula il motivo per cui le scritture contabili della società Commerciale Zama non sono mai state consegnate, evitando così di far sapere ai creditori dove erano finiti i soldi precedentemente distratti. Inoltre, secondo l'ipotesi degli inquirenti, non sarebbero stati versati oltre nove milioni di Iva. Tra le persone che dovranno affrontare un processo spicca il nome di Marco Squatriti, noto avvocato romano attualmente ricercato dalle autorità, e quello del commercialista Paolo Oliverio, già coinvolto nell'inchiesta che lo vede accusato di aver riciclato soldi della 'ndrangheta custodendo un archivio segreto su alti ufficiali, vip e uomini d'affari. La Commerciale Zama era fallita il 3 novembre del 2011. All'azienda, che sarebbe riconducibile a Marco Squatriti, erano stati sottratti oltre 5 milioni di euro, guadagnati grazie alla vendita di un complesso immobiliare, acquistato dalla società Agorà. Il denaro successivamente sarebbe finito nelle casse dell'azienda Europa 21. Da questa erano partiti 12 bonifici. Il più importante, circa 2 milioni di euro, era finito nel conto di Squatriti. La seconda bancarotta, quella per cui è imputato Paolo Oliverio, riguarda la «distrazione del patrimonio sociale della Immobiliare Madeb», effettuata vendendo immobili a prezzi inferiori rispetto al valore di mercato.

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