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Benvenuti all'Eur: il regno del sesso

La rabbia dei cittadini costretti a subire l'assalto delle lucciole a tutte le ore. E ora fioccano le denunce contro il Municipio che non fa rispettare i divieti

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  Eleonora racconta su Facebook di quando poche sere fa è uscita sul balcone di casa per fumarsi una sigaretta in santa pace. E si è sentita apostrofare bruscamente da una squillo, offesa nella propria privacy mentre «assisteva» un cliente pochi metri lì sotto: ma che, per caso ti piace guardare? Rosario invece spiega che, quando rientra dal lavoro la sera, trova regolarmente tre o quattro ragazze che si cambiano sulle panchine davanti al suo cancello prima di attaccare il turno a bordo strada. E non apprezza l'ironia scontata di chi si dichiara invidioso del suo quotidiano supplizio. «La loro presenza non attrae solo i clienti, ma anche un mucchio di delinquenza». E poi c'è chi ti racconta abbassando la voce di una figlia importunata e fatta oggetto di pesanti avances dagli sconosciuti che perlustrano in macchina dalle nove di sera fino all'alba, disinibiti e imbaldanziti dall'assenza di controlli, questa porzione di strada che collega il mega complesso di Unicredit alla sede di Confindustria in viale dell'Astronomia. Viale Tupini: un pregevole angolo residenziale di Roma, che si snoda nel cuore dell'EUR su cui affaccia la chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo. Case di avvocati, medici, professori, anche quella di un ex vicesindaco. E prostitute. Tante. Da un capo all'altro della strada, in una tarda serata domenicale, ne contiamo trentacinque. Sono loro la lusinga che attrae centinaia di automobilisti che sciamano all'imbrunire e per tutta la notte muovendosi da padroni nell'angiporto di Roma Sud. «Ho visto anche dei ragazzini contrattare la prestazione con dieci euro in mano», racconta Paolo Lampariello, commercialista cresciuto all'Eur, casa e studio con vista sulla moderna Suburra. È lui, da presidente dell'associazione di cittadini «Ripartiamo dall'Eur», a denunciare da tempo la spirale di degrado che sta soffocando questa via. Dall'immondizia, ormai stabile complemento al paesaggio urbano passando per la musica sparata con violenza e fino a tarda notte dai locali nelle orecchie degli abitanti. Il quadrante appoggiato ai piedi della basilica dei Santissimi Pietro e Paolo è un coacervo di rumori, afrori e pulsioni su cui regnano - con la sfrontatezza molesta imposta dal mestiere - decine di ragazze dell'Est condannate alla strada. «La prostituzione all'Eur c'è sempre stata», spiega Lampariello, «ma da circa due anni in viale Tupini sta diventando incontrollabile». L'elenco di aneddoti raccolti tra i residenti è eloquente: «Una settimana fa - dice Lampariello, - una coppia di amici mi ha detto che, alle quattro del mattino sono stati svegliati dagli schiamazzi sotto il loro appartamento al primo piano. Due prostitute stavano improvvisando un balletto lesbo tra le risate, le grida e i colpi di clacson dei clienti. Poi c'è il via vai continuo dietro le siepi della scalinata che porta verso la basilica, senza contare che queste ragazze mangiano, si cambiano e si lavano sul marciapiede. Ormai è diventato normale ritrovarsi a dribblare, oltre alle buche, anche profilattici usati, resti di cibo e di bisogni fisiologici». Vicino ai bidoni della differenziata stracolmi e dietro le siepi, come documentano le foto, è facile apprezzare i resti delle notti a luci rosse. Il risultato è un viale che rischia di degenerare in una polveriera, visto che i residenti - allietati nottetempo anche dalla musica martellante della Piscina delle Rose (locale a cielo aperto nato intorno al complesso natatorio costruito vicino al laghetto dell'Eur per Roma '60) - da troppo tempo e in ogni sede chiedono interventi. Eppure l'antidoto esiste, e quest'anno compirà vent'anni: è dal 1994 infatti che viale Tupini è presidiata da divieti di accesso e transito ai non residenti, validi dalle 21 e fino alle 5. Le ore in cui si consuma la processione a Venere degli automobilisti sono proprio quelle chiuse al traffico per legge. Già nel 2011 1079 residenti firmarono un esposto a Comune, carabinieri, polizia e vigili urbani chiedendo che venisse fatto rispettare il divieto di accesso. Dopo l'avvento della nuova giunta a tinte Pd, le cose non sono cambiate. I residenti mostrano la foto in cui l'attuale presidente del nono municipio Andrea Santoro, durante la campagna elettorale del 2013, si faceva ritrarre con la sua «squadra» proprio sotto all'ingresso di viale Tupini. Telecamere e pattuglie avrebbero dovuto sorvegliare e disincentivare il commercio del sesso in questo e in altri quartieri dell'EUR. Dall'intersezione tra viale Pasteur e viale dell'Astronomia a quella tra viale Pasteur e viale America, dal quadrante Stendhal a quello del Fungo dove si concentrano i trans, tutte le zone interessate da divieti di transito sono proprio quelle in cui dilaga la prostituzione. Gli ultimi due ceffoni dal Comune sono arrivati di recente: chi protestava per il rumore ha ricevuto sui denti l'apertura di una nuova discoteca poco lontano, a piazzale dell'Industria, voluta dalla giunta Marino nonostante la mozione contraria approvata all'unanimità dal consiglio del nono municipio (a guida Pd...). È stato invece bocciato dalla maggioranza l'ordine del giorno con cui l'opposizione, nello stesso consiglio, impegnava il presidente a garantire l'applicazione del divieto di transito. I residenti di viale Tupini però dopo aver scritto negli anni praticamente a tutti, dall'ex presidente della corte costituzionale Alfonso Quaranta (che vive nella zona) a Francesco Rutelli passando per il prefetto Giuseppe Pecoraro si stanno attrezzando. A maggio hanno inviato lettere alla questura e a tutte le forze dell'ordine oltre che al presidente del nono municipio Santoro. «Abbiamo annunciato» - conclude Lampariello, - che se non saranno attuate misure per far rispettare il divieto di transito partiranno denunce per omissione di atti d'ufficio. Minacciare di affidarci alla legge purtroppo è la nostra ultima speranza di farla rispettare».

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