L'Alfa cabrio del Duce "diventa" moscovita
Era l'unica macchina ufficiale di Mussolin. Un museo russo se l'è aggiudicata per 180mila euro
Dai fasti del re d'Italia nel lontano 1937 a un'officina romana, dalla notorietà regalatagli dal Duce, alla "misteriosa" sparizione durata settanta anni. È l'incredibile storia dell'Alfa Romeo cabrio di Benito Mussolini, venduta all'asta per 180mila euro a Carpiquet, vicino la città francese di Caen, nella Bassa Normandia. A darne notizia i media locali, che precisano che ad aggiudicarsi ieri mattina il veicolo, completamente da restaurare, è stato un «museo russo». Nonostante oggi sia praticamente un rottame, la macchina è stata una delle più lussuose della sua epoca: si tratta di un modello commissionato dal Re d'Italia nel 1937 come parte di quelle da utilizzare nelle parate. Mussolini ne avrebbe poi fatto la sua unica vettura ufficiale. Dopo la guerra, inizialmente venne acquistato da un meccanico di Roma nell'ottobre del 1945, poi fu venduto a Alessandro Dudan, già senatore del Regno, che decise di nasconderla ai soldati americani. E così fu per circa 70 anni. Addirittura, per non correre rischi, Dudan fece murare l'auto in uno dei suoi garage, dove sarebbe restata per 15 anni, prima che la riuscisse a trovare suo figlio. Solo recentemente la famiglia Dudan ha accettato di vendere l'auto, che è stata infine messa all'asta dalla società Aiolfi & partners. La cifra per la quale è stata acquistata è leggermente inferiore a quella stimata, di 215mila euro. Una volta riacquistato il suo antico splendore, secondo gli esperti, questa Alfa Romeo potrebbe raggiungere anche un valore di 500mila euro. Un amore profondo quello del duce per l'Alfa, al punto che nel 1924 Mussolini scrisse una lettera all'ingegner Nicola Romeo per chiedergli «come mai nella sua Alfa tutta la strumentazione di bordo sia straniera». Certo, aver saputo poi che sarebbe stata venduta in Normandia per finire in Russia...
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