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Obama e gli alleati: la Russia fuori dal G8

L'Aia, al via il Vertice sulla sicurezza nucleare

Mosca snobba la sanzione: non è una tragedia

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Occhio per occhio, dente per dente. L'arma delle sanzioni passa nelle mani di Mosca che ha introdotto il divieto di ingresso nel Paese di 13 personalità canadesi, fra deputati e altri funzionari, in risposta «all'inaccettabile azione del Canada che ha inflitto gravi danni alle relazioni bilaterali» Intanto l'annessione della Crimea prosegue spedita. Il rublo è da ieri entrato ufficialmente in circolazione in Crimea. «A partire da oggi il rublo è la principale moneta della Repubblica» ha annunciato su Twitter il premier della Crimea, Serghei Aksenov, aggiungendo che è già possibile effettuare pagamenti in rubli. La valuta russa, comunque, convivrà con quella ucraina (la gravina) «fino al primo gennaio 2016». E mentre gli ultimi soldati ucraini lasciano la terra di Crimea «spodestati» dalle loro caserme, avamposti e basi navali (come quella di Feodosia conquistata ieri dai russi a suon di granate), l'attenzione generale si sposta al G7 che ieri ha preso il via all'Aja in Olanda. Il presidente Usa Barack Obama appena sceso dall'Air Force One avrebbe fatto capire che la sanzione delle sanzioni sta per abbattersi sulla testa di Putin: «La Russia fuori dal G8» come ritorsione per l'invasione della Crimea.In un'intervista al quotidiano olandese Volkskrant, Obama ha detto: «Il mio messaggio, in tutte le discussioni con i leader europei, sarà che la Russia deve capire le conseguenze economiche e politiche delle sue azioni in Ucraina. E se la situazione continuerà a inasprirsi, dobbiamo essere preparati a imporre costi più alti». La Russia fa parte del G8 dal 1997. Si allontana l'eventualità del summit di Sochi a giugno. Al suo posto un G7 a Bruxelles. Obama ha assicurato che le sanzioni imposte a Mosca da Stati Uniti e Unione europea «avranno un costo per l'economia russa», ricordando anche che «la politica delle sanzioni ha funzionato con l'Iran». Preoccupa non poco il governo di Kiev ma anche le forze Nato in Europa, lo stanziamento di truppe russe lungo il confine con l'Ucraina. Una forza militare imponente che fa presagire un'invasione imminente. Nel mirino altre repubbliche post-sovietiche a cominciare dalla regione moldava della Transnistria. Il generale Philip Breedlove, capo della Nato in Europa: «La Russia sta agendo più come avversario che come partner». Mosca minimizza con la scusa delle esercitazioni ribadendo che il numero dei soldati russi «rispetta tutti gli accordi internazionali che limitano il numero di truppe nelle regioni frontaliere». La Cina mentre rispetta il principio di sovranità territoriale non è d'accordo sulle sanzioni nei confronti di Mosca. Ne hanno discusso Barack Obama e Xi Jinping in un incontro bilaterale all'Aja a margine del summit sulla sicurezza nucleare. Gli Stati Uniti hanno chiesto ai loro alleati nel G7 di «intensificare gradualmente» le pressioni sulla Russia con sanzioni e isolamento. Il vice consigliere per la sicurezza nazionale Ben Rhodes ha precisato che «non c'è ragione perchè i paesi del G7 si impegnino con la Russia quando Mosca prosegue nel suo comportamento». La cancelliera Merkel ha avuto un colloquio telefonico con Putin. Secondo il Cremlino Vladimir e Angela «hanno espresso», la loro «soddisfazione per la missione degli osservatori Osce» sorvolando sulle divergenze per la presenza degli osservatori Osce anche in Crimea. All'Aja non c'è Putin ma il ministro degli Esteri Serghei Lavrov che ha viston «il collega» americano John Kerry. Si è parlato delle truppe russe ammassate al confine e di sanzioni. Mosca ha messo le mani avanti: «La Russia non è abbarbicata al format del G8 e la sua espulsione non rappresenterebbe una grande tragedia» ha ribadito Lavrov. Comunque «nessuno può cacciare via qualcun altro dal G8» avrebbe pure aggiunto. Insomma sembra un dialogo tra sordi.

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