Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

A due anni dalla tragedia della Costa Concordia

Costa Concordia

Schettino: "Esprimo il mio più profondo cordoglio e rinnovo la mia vicinanza ai famigliari delle vittime"

  • a
  • a
  • a

Sono passati due anni da quella tragica notte all'isola del Giglio. Già tragica, come si dice in questi casi. Tragico fu l'inchino così vicino alla costa, tragiche furono le 32 vittime, i 110  feriti e tragici i momenti in cui le 4.229 persone a bordo - 1.013 membri dell'equipaggio e 3.216 passeggeri - abbandonarono la nave. "Esprimo il mio più profondo cordoglio e rinnovo la mia vicinanza ai famigliari delle vittime. Mi associo al silenzio commemorativo in aula che rinnova un dolore indelebile per tutto noi". Francesco Schettino esprime il suo pensiero nel secondo anniversario del naufragio. Parla anche rispetto all'iniziativa che alcuni naufraghi faranno con i loro legali stamani a Grosseto, una specie di sit-in per ricordare la tragedia. Duemiladodici. "Praticamente stiamo imbarcando acqua". Sono le 22.32 quando il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, annuncia il naufragio alla capitaneria di porto di Livorno. Sono le 21.42 quando la nave urta uno scoglio che provoca uno squarcio nello scafo. Passano 50 minuti e dopo qualche prima confusa comunicazione, Schettino si rivolge alla capitaneria: "Abbiamo problemi, dobbiamo solo mettere i passeggeri a mare, se ci mandate dei mezzi per cortesia... con molta velocità". Dopo l'urto, la nave compie una manovra che le permette di adagiarsi sul fondale senza inabissarsi del tutto. Una decisione dettata dal fiuto, dal mestiere, rivendica il capitano. Un caso fortuito per la procura di Grosseto - secondo la quale la nave era del tutto fuori controllo. Le accuse parlano di omicidio plurimo. Sembra accertato con l'incidente probatorio che la nave volesse fare il cosiddetto inchino al Giglio, cioè una manovra di avvicinamento alla costa in segno di omaggio. Omaggio che, secondo alcuni, sarebbe stato indirizzato all'ex ammiraglio Mario Palombo, figura carismatica della marineria italiana. Il comandante in pensione vive al Giglio d'estate e a Grosseto d'inverno, perciò la sera del 13 gennaio non era sull'isola. L'incidente sarebbe dipeso dall'eccessivo avvicinamento. Secondo la difesa di Schettino sarebbe stato provocato da un errore di comprensione con il timoniere indonesiano, che avrebbe male interpretato gli ordini. Quale che sia la verità, il responsabile ha comunque lasciato la nave mentre i passeggeri si trovavano ancora a bordo, sostenendo, al telefono col capitano Gregorio De Falco, il capo della sezione operativa della guardia costiera di Livorno, di essersi attivato nel coordinamento dei soccorsi da una lancia. Affermazione alla quale De Falco rispose con una frase rimasta un simbolo di quella tragedia: "Vada a bordo, cazzo". I numeri. E' il 13 gennaio 2012 quando la nave Costa Concordia, salpata dal porto di Civitavecchia per la crociera "Profumo d'Agrumì nel Mediterraneo" fa naufragio davanti all'Isola del Giglio. Ore 19.00: la nave salpa. Ore 21.42: la nave urta gli scogli davanti al Giglio. Trentadue vittime di 8 nazionalità diverse. Dodici tedesche, 7 quelle italiane, 6 le francesi, 2 le peruviane e le statunitensi. Spagna, Ungheria e India piangono un morto ciascuno. I corpi degli ultimi due dispersi, quelli di Russel Rebello, un membro dell'equipaggio di origini indiane e di Maria Grazia Trecarichi, una passeggera italiana, vengono trovanti un anno e mezzo dopo la tragedia. sessantadue le nazionalità rappresentate a bordo della nave. Ecco i numeri dell'imbarcazione: 2006: anno di inaugurazione, 290,2 metri di lunghezza per 35,5 metri di larghezza, 112mila tonnellate di stazza, 13 ponti, 1500 cabine, 58 suite con balcone, 5 ristoranti, 13 bar, 5 vasche idromassaggio e 4 piscine, area termale di 6mila metri quadrati su due piani. VIDEO Winterization. Nel mese di dicembre 2013 sono stati i completati gli interventi di winterization, le operazioni previste per garantire ulteriormente la stabilità del relitto anche nel caso di condizioni atmosferiche estreme nel corso della stagione invernale. L'operazione prevedeva nell'installazione di 28 tubolari di acciaio che collegano i cosiddetti 'sponson', ossia i cassoni di acciaio saldati sul relitto, con le piattaforme subacquee sul lato mare. Poi l'installazione di sacchi riempiti di una speciale malta cementizia sul lato terra (fra il relitto e la costa). E, infine, l'nstallazione di un sistema di ritenuta aggiuntivo per la prua. È stata sistemata una gru sul ponte più alto del relitto che viene utilizzata per movimentare i materiali richiesti per le operazioni. Il relitto viene costantemente monitorato per verificare in tempo reale eventuali movimenti dello scafo attraverso sensori che trasmettono dati 24 ore su su 24. Gli ultimi leggeri movimenti erano stati registrati nei 15 giorni successivi al parbuckling, segno che il relitto si stava assestando nella sua attuale posizione sul falso fondale. Da allora, non si registra alcun spostamento significativo. Inoltre, il relitto viene monitorato costantemente per motivi di sicurezza mediante un impianto di sistema di videosorveglianza composto da 41 telecamere che controllano le zone chiave della nave. Nel Terminal Titan Micoperi di Livorno è in fase di completamento l'allestimento degli impianti di 15 cassoni da installare sul lato di dritta, più altri 4 cassoni da installare sul lato di sinistra che dovranno integrare gli 11 già installati per il parbuckling, per arrivare a un totale di 30 sponson necessari ai fini della fase di rigalleggiamento. I 19 sponson saranno completati con i martinetti idraulici (strand jack) e i sistemi di movimentazione della zavorra e trasferiti al Giglio in posizione verticale per consentirne l'immediata installazione e ottimizzare il tempo. L'inizio delle operazioni di installazione dei cassoni è previsto per il mese di aprile 2014. L'omaggio. In attesa dell'assegnazione del porto in cui verrà smantellato il relitto, oggi la la comunità gigliese renderà omaggio alla memoria delle vittime depositando una corona di fiori in mare. Alle 11 nella Chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano, la stessa dove in quella tragica notte trovarono rifugio molti dei naufraghi, sarà celebrata una Santa Messa di suffragio officiata dal vescovo monsignor Guglielmo Borghetti con la partecipazione del "Coro dell'Isola". Nel pomeriggio, nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Giglio Castello, i solisti del MusicalGiglio eseguiranno, sotto la direzione artistica di Daniela Petracchi e con la partecipazione del soprano Elizabeth Norberg Schultz, un concerto per archi dedicato al gesto di solidarietà dei gigliesi. lle 21.30 infine, una processione con fiaccolata partirà dalla chiesa di Giglio Porto per arrivare al molo rosso dove alle 21.45.7«, l'ora dell'impatto, il suono delle campane e delle sirene delle imbarcazioni nel porto accompagnerà una silenziosa preghiera per le vittime e la benedizione della lapide apposta lo scorso anno in loro memoria.   Schettino in tribunale. "C'era un basso fondale, perché la nave credo che sotto sia integra, lo sontro è stato laterale perché nel movimento ho preso questo spuntone di roccia che sembra sia rimasto incastrato poi nella nave, ma questo è stato un mio errore... è stato cioè...non ho nessun modo di dire sono stato bravo ecco. In questo caso qua non posso dire nulla perché io ero convinto che passando a zero ventotto non c'erano problemi. Io dovevo continuare come stavo andando e non sarebbe successo nulla. Ho fatto un'imprudenza però Dio me l'avrebbe mandata buona se non avessi messo il timone a dritta. Questo è quello che adesso ricordo e glielo dico con la mia massima sincerità perché da comandante, da uomo intelligente, non posso nascondermi dietro un dito. Debbo essere consapevole e assumermi le mie responsabilità". Queste le scioccanti parole tratte da un video dal sito del "Corriere.it" in cui il comandante della Costa Concordia in tribunale davanti al Gip ammette le sue responsabilità.

Dai blog