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La Lazio si butta via a Firenze

Vantaggio di Luis Alberto, ribaltone viola con Kayode e Bonaventura: biancocelesti ottavi. Ora il Milan venerdì

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Meglio pensare alle coppe. In campionato arriva la decima sconfitta con pochi rimpianti e un ottavo posto davvero deludente. La Fiorentina gioca meglio, rimonta il gol illusorio di Luis Alberto a fine primo tempo, punisce una squadra spenta e stanca con le reti di Kayode e Bonaventura. Gara con poca storia, la Lazio, che pure ersa stata sorretta da una buona dose di fortuna e dalle parate di Provedel, poi è crollata sotto i colpi della Fiorentina che ha sfatato il tabù Lazio (solo un pari nelle ultime cinque gare). 
Italiano punta sul solito 4-2-3-1, recupera Biraghi e schiera una squadra molto offensiva con Bonaventura mediano accanto a Arthur. Gonzalez, Beltran e Sottil agiscono dietro a Belotti. Alla fine Sarri recupera il febbricitante Casale al posto dello squalificato Gila, unica reale novità rispetto alla trasferta di Torino.Fiducia a Lazzari a destra, Cataldi in regia affiacanto da Guendouzi e Luis Alberto. tridente d’attacco formato da Isaksen-Immobile-Felipe. Si comincia con l’assalto viola che domina il gioco per tutto il primo tempo. La Lazio arretra si arrocca vicino a Provedel che è pure alle prese con l’influenza e richiama più volte la panchina. Lo show viola parte con tre angoli in un minuto e mezzo, poi con tre pali clamorosi, due tra il 19’ e il 24’: prima Gonzalez imbuca a giro ma la manona del portiere laziale devia sul legno, poi Belotti stacca sulle spalle di Casale e colpisce ancora il palo, imitato poco dopo da Biraghi. È un monologo con i biancocelesti che soffrono in tutte le zone del campo, Arthur e Bonaventura inventano ma gli attaccanti sono imprecisi e la difesa di Sarri resiste. E aspetta l’errore dei dirimpettai che arriva al tramonto di un altro primo tempo di grande sofferenza proprio come tre giorni prima a Torino: sbaglia Ranieri in uscita, Isaksen e Immobile trovano Guendouzi, assist al bacio per Luis Alberto che infila Terracciano: tutto troppo facile con uno schieramento difensivo rivedibile. 
Si va all’intervallo sullo 0-1, ingiusto. Si ricomincia con Sarri che ne cambia due: dentro Hysaj e Zaccagni per Marusic e Isaksen, Italiano conferma tutti i suoi. E fa bene perché la Viola la ribalta. Prima Kayode appoggia in porta il suo primo gol in serie A poi succede di tutto. L’arbitro Guida inventa un rigore per fallo di Casale su Belotti che non c’è, Gonzalez colpisce il palo. Entra Vecino, ma la Lazio si scioglie, non sfrutta nemmeno l’aspetto psicologico del penalty sbagliato (il terzo in campionato) e incassa la rete di Bonaventura dopo una respinta troppo centrale di Provedel. Sarri inserisce Castellanos e Pedro (fuori Ciro e Anderson), Italiano risponde con Barak e Mandragora. Finisce ancora una volta male, ora venerdì il Milan con l’obiettivo di rialzarsi e preparare la trasferta di Champions con poche speranze di uscirne vivi. 

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