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Tutto contro, la Lazio si arrende al Bologna

Apre Isaksen poi rimonta rossoblu tra errori e disastri arbitrali. Ora la zona Champions è a 8 punti

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Ora serve un miracolo per riascoltare la musichetta della Champions e, forse, anche per andare nella piccola Europa. La Lazio perde male contro un Bologna tonico e fortunato, proprio come all’andata quando vinse con un solo tiro in porta. Stavolta finisce 1-2 in rimonta: apre Isaksen, pari di El Azzouzi, nel finale la beffa targata Ziekzee, attaccante di altra categoria. Sarri scivola a distanza siderale dai posti che contano, paga la fatica contro il Bayern e viene punito oltremisura a dieci minuti dalla fine quando la gara sembra avviata a un giusto pareggio. Stavolta gira tutto male, a cominciare dalle troppe defezioni di un gruppo arrivato al passaggio decisivo della stagione coi cerotti. Senza Romagnoli, Vecino, Rovella e Zaccagni, con Hysaj in panchina per far numero, la Lazio ha perso dopo pochi minuti anche Patric per infortunio. Ai minimi termini con Casale finito ai margini e catapultato in marcatura su Zirkzee, i biancocelesti hanno fatto anche troppo per riuscire a portare a casa un risultato positivo. Ottimo primo tempo, vantaggio di Isaksen dopo che Immobile si era visto annullare un gol per pochi centimetri fino all’errore (orrore) di Provedel. Dopo aver sfiorato la frittata in coppa, ha servito un pallone sanguinoso a Luis Alberto che lo ha restituito peggio, il portiere laziale lo ha appoggiato a Fabbian e, nel rimpallo, El Azzouzi ha segnato il pareggio concesso dal Var dopo l’iniziale fuorigioco salvavita concesso dall’ assistente del solito devastante Maresca. Il salvataggio sulla linea di Lucumi sul destro al volo di Guendouzi prima dell’intervallo ha certificato che il destino era colorato dì rossoblu. 
Nella ripresa poco gioco e tanto pressing, Sarri ha provato a inserire Castellanos, Pedro, Pellegrini e Kamada. Risultato: squadra stremata e peggiorata, così Tiago Motta ha trovato la rete di Zirkzee che ha mandato in orbita il suo Bologna.
La Lazio si è impaccata per i suoi limiti strutturali ma anche per la trappola della Lega Calcio (perché non programmare di sera questa sfida? Perché dare due giorni in più di riposo al Torino prima del recupero di giovedì?) Bah, meglio sorvolare. Senza dimenticare l’ineffabile Maresca prende come al solito fischi per fiaschi (manca espulsione di Fabbian, impunito il fallo che azzoppa Patric, nessun giallo a Posch in avvio, ammonizione preventiva a Cataldi alla mezz’ora, ridicoli i quattro di recupero quasi avesse fretta di chiudere) e affossa ancora di più una squadra in difficoltà. Poco altro da dire, il silenzio stampa a fine gara e le giuste proteste del tecnico e del ds Fabiani contro un arbitro che ha innervosito giocatori e l’intero stadio sono l’indegna conclusione di una domenica amara. Meglio pensare al Torino, anche se l’ottavo posto suona come una condanna per una Lazio anonima in campionato con il fardello di nove sconfitte sulle spalle a far presagire una posizione finale non in linea con le aspettative della vigilia.

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