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Sarri pressa la Lazio

Il tecnico chiede al presidente Lotito rinforzi. In settimana prevista la firma del rinnovo fino al 2025

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Pressing offensivo. Sempre. Sarri va all’attacco, anche a costo di subire un gol in contropiede, vuole rinforzi, dando seguito agli accordi dello scorso giugno quando si era legato al club biancoceleste. Il presidente Lotito è tornato ieri a Roma e, finalmente, andrà in scena la firma del rinnovo del contratto del tecnico fino al 2025. La Lazio galleggia a metà classifica, serve una svolta e il tecnico nella pancia di San Siro, dopo la settima sconfitta in campionato, ha chiarito la sua posizione: "Non lo so sinceramente se riusciremo a fare mercato. Siamo bloccati dall’indice di liquidità, che non sono riuscito a capire bene cosa sia. La società sa che serve qualcosa, vediamo se lo farà. Per completare la rosa ci serve qualcosa in più, anche a livello numerico. Qualche giocatore non è adatto a giocare così penso che un mercato non ci basterà, sarebbe importante intervenire perché fare tutto in una sessione sarebbe complicato". Messaggio chiaro, Lotito cercherà di accontentarlo ma il rapporto tra i due rimane sereno e costruttivo. Tare aveva parlato prima della sfida contro l’Inter ed era stato più cauto rispetto a Sarri («siamo bloccati, ma saremo pronti a cogliere le occasioni»), ingigantendo una distanza tra le due posizioni, quella della società e quella dell’allenatore toscano: serve una sintesi per arrivare fino a giugno quando scatterà la rifondazione oltre al probabile divorzio col diesse.
Altro motivo discussione è Kamenovic che Tare è pronto a tesserare e che, invece, Sarri non vede pronto per il campionato italiano anche perché bloccherebbe la possibilità di acquistare un giocatore extracomunitario in questa sessione. Un altro motivo di frizione anche se il rinnovo di Marusic (siglato un paio di mesi fa) e la possibilità di gestire al meglio il cartellino di Milinkovic in estate (tutti e tre sono gestiti dall’agente Kezman), suggerisce massima cautela anche da parte di Sarri (ieri ha compiuto 63 anni). Tant’è, anche questo nodo va sciolto in breve per evitare, ulteriori, inutili tensioni. A proposito del famoso indice di liquidità, non inciderà la rata di cinque milioni scattata ai primi punti dell’anno dell’Inter per il riscatto di Correa. Quei soldi, di cui una parte spetta al Siviglia, saranno a bilancio dall’1 febbraio dopo l’ultimo giorno di mercato. Tare sta lavorando per piazzare Muriqi su cui c’è l’interesse di Hull City e Leeds, mentre Vavro attende di sistemarsi in Spagna. Lukaku sta per passare al Vicenza mentre Lazzari piace al Torino che non ha ancora presentato un’offerta ufficiale (semmai il club di Cairo lo farà).In settimana ci sarà l’incontro con il procuratore di Luiz Felipe: c’è ottimismo per non perderlo a giugno a zero, Sarri ha chiesto la sua conferma, ancora qualche giorno e sarà tutto chiaro. Pedro e Immobile, da veri leader, provano a pensare al campo sul web: «Avanti forti e uniti», scrive lo spagnolo. Gli risponde il capitano: «continuiamo a lottare mai mollare». A cominciare da sabato: c’è la trasferta di Salerno, non proprio una passeggiata considerando l’astio, peraltro ingiustificato, nei confronti di Lotito e della Lazio.
 

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