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La Lazio vince ma non convince

Immobile e Caicedo piegano la Fiorentina ma la crisi non è passata

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Apre Caicedo, raddoppio di Immobile, solita sofferenza finale con un rigore trasformato da Vlahovic. La Lazio batte la Fiorentina di misura, sale, si fa per dire, all'ottavo posto e allontana i brutti pensieri anche se la crisi è tutt'altro che alle spalle. Stavolta, però, almeno si è rivista un po' di grinta e qualche bella azione nella prima frazione. Deve far riflettere il calo fisico nella ripresa, perché non si può sempre chiudere la partita in affanno. 
Inzaghi recupera Immobile e gli affianca Caicedo corteggiato proprio dalla Fiorentina, Escalante sostituisce lo squalificato Leiva e soprattutto in porta si rivede Strakosha che non gioca da quasi un mese e mezzo. Prandelli sceglie Martinez Quarta per Milenkovic e sposta Amrabat al centro della manovra. Partono meglio gli ospiti in un'insolita maglia rossa ma la Lazio colpisce al primo affondo. Siamo al 5' e Acerbi crossa sul secondo palo, dal contrasto aereo tra Biraghi e il piccoletto Lazzari esce fuori un pallone che Caicedo, di destro, scarica dentro la porta viola. La squadra di Prandelli accusa il colpo e Immobile sul filo del fuorigioco infilerebbe il 2-0 ma ha un piede davanti a Pezzella e l'incerto Abisso annulla per offside. 
La Lazio ha in mano la partita, tiene palla ma sbaglia sempre l'ultima rifinitura e così vengono sprecate da Luis Alberto e Caicedo due ripartenze che avrebbero potuto essere letali. Sul finire del primo tempo, poco dopo l'uscita di Ribery per infortunio (entra Eysseric), solito inspiegabile blackout. I biancocelesti arretrano (bravo Strakosha sul diagonale di Vlahovic), rimediano gialli pesanti con Escalante e Luiz Felipe ma se la cavano su due mischie molto pericolose. Si va al riposo col vantaggio minimo e la sensazione che la Fiorentina ci abbia guadagnato dall'infortunio del talento francese.
La ripresa comincia col solito cambio per pericolo rosso, c'è Patric al posto di Luiz Felipe e, poco dopo, con l'ingresso di Akpa Akpro per Caicedo, la Lazio prova a blindarsi avanzando Luis Alberto. Proprio da un angolo dello spagnolo arriva il raddoppio: Immobile timbra il cartellino (11 gol in campionato) scaricando sotto la traversa. 
Il doppio vantaggio non rassicura Inzaghi che fa entrare anche Radu e Cataldi per evitare brutte sorprese ma si soffre lo stesso tanto con Prandelli che inserisce Callejon e Kouamè. Puntuale arriva l'errore, anzi l'orrore di Strakosha che sbaglia un'uscita su Radu e determina il fallo da rigore di Hoedt su Vlahovic. Lo stesso centravanti serbo realizza e trasforma in un calvario i cinque minuti di recupero che, per fortuna, non portano al pari anche grazie a una bella parata del portiere laziale su conclusione velenosa di Amrabat. Entra Muriqi (male) con Pereira che se ne va in anticipo negli spogliatoi polemizzando con la scelta di Inzaghi (un brutto segnale).. Finisce 2-1 ma la Lazio non è guarita.

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