Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Inzaghi ritrova la vecchia Lazio

Lazzari e Immobile griffano il blitz a Cagliari. Ora il mercato

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

Vai al blog
  • a
  • a
  • a

Riecco la Lazio, bella, un po’ sciupona ma capace di conquistare la Sardegna Arena dopo 94 minuti di dominio totale. Apre Lazzari, raddoppio del solito Immobile e il Cagliari si arrende ad avversari superiori in tutte le zone del campo. Entrambi gli assist griffati da Marusic, ottimo incursore tra le maglie larghe della difesa sarda. Ride Inzaghi perchè si è rivista la Lazio che entusiasmava per tutta Italia fino all’arrivo del maledetto coronavirus che ha stravolto tutto e regalato un’estate col fiatone. Tant’è, squadra da applausi che parte ancora una volta sottovalutata nelle griglie degli esperti ma forse è un bene perché c’è voglia di smentire le cassandre e di zittire i gufi che già avevano emesso sentenze definitive. 
Senza aiuti dal mercato, esclusi i panchinari Reina, Escalante e<ET>Akpa Akpro, Inzaghi si affida ai suoi pretoriani. Mancano i nuovi acquisti Hoedt, Fares e Muriqi oltre agli infortunati Vavro, Lulic, Lukaku e Luiz Felipe. Solito 3-5-2 con Marusic spostato a sinistra, la coppia Correa-Immobile e il recupero di Leiva assente nella fase estiva della scorsa stagione. Di Francesco lascia in panchina Godin e non cambia lo spartito, il 4-3-3 di zemaniana memoria arricchito dalla presenza di Sottil per fare paura alla difesa della Lazio. L’avvio è perfetto, Marusic spinge e dopo quattro minuti regala a Lazzari il gol del vantaggio (prima rete in campionato con la maglia biancoceleste). Da «quinto» a «quinto» il gol perfetto del modulo inzaghiano che mette subito la partita in discesa. 
Il vento è un fattore che nel primo tempo la Lazio sfrutta bene ma emerge il solito difetto: troppe occasioni sciupate, tante ripartenze fallite per l’ultima scelta sbagliata. Se poi aggiungi il solito Cragno che contro la Lazio si esalta, ecco spiegato perché si va al riposo col vantaggio minimo dopo le parate su Milinkovic e Immobile. Nella ripresa un brivido per un tiraccio di Joao Pedro respinto a fatica da Strakosha con successiva ribattuta alta di Simeone, poi una gara controllata dalle giocate di Luis Alberto e Milinkovic. Fino al raddoppio (strameritato) di Immobile che timbra il cartellino alla Sardegna Arena. L’assist, e sono due, è di Marusic che a sinistra gioca una delle sue migliori partite con la maglia biancoceleste. 
Poco prima della rete della sicurezza erano entrati Escalante,<ET>Akpa Apro e Caicedo e negli ultimi minuti anche Cataldi e Parolo, quest’ultimo utilizzato da difensore centrale. Di Francesco le ha provate tutte inserendo anche il redivivo Pavoletti ma non c’è mai stata storia fino al fischio finale dell’arbitro Massa. Ora Atalanta e Inter in quattro giorni per provare a scavalcare questo inizio terribile e presentarsi dopo la sosta di inizio ottobre con i rinforzi tanto attesi.
 

Dai blog