Islam e fondamentalismo, la Cgil sta con l'imam espulso: "Repressione del dissenso"
Il protagonista è l’imam di Torino Mohamed Shahin, della moschea Omar Ibn Al Khattab di via Saluzzo, che ha ricevuto il decreto di espulsione, firmato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, per motivi di sicurezza nazionale. Ora si trova in un Cpr a Caltanissetta, ma ha comunque tentato l’ultima carta, facendo richiesta di asilo. Una decisione, quella del Viminale, che arriva dopo le frasi di Shahin dello scorso 9 ottobre durante una manifestazione ProPal, a sostegno dell’attacco del 7 ottobre di Hamas a Israele, ritenendolo un atto di resistenza dopo quelli che descriveva come anni di occupazione israeliana.
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Dopo le varie sigle extraparlamentari, a mostrargli solidarietà è il sindacato storico italiano, la Cgil di Torino: "Shahin rientri subito, basta con la repressione del dissenso" e annuncia l'adesione ai presidi di solidarietà di un uomo che, come abbiamo annunciato in esclusiva, appartiene alla fratellanza musulmana, bandita persino negli Emirati Arabi in quanto organizzazione terroristica. Landini sarà d'accordo?
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