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Le infrastrutture al Tempo d'Oggi, le sfide su energia e digitale

Simone F. Reppucci
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A Roma agli Horti Sallustiani si è svolta la tavola rotonda “Infrastrutture al Tempo d’oggi”, organizzata da Il Tempo Quotidiano e dedicata alle nuove sfide che il settore delle infrastrutture si trova ad affrontare nell’attuale scenario globale, caratterizzato da instabilità e da profondi cambiamenti economici, tecnologici e ambientali. Al centro del dibattito, le politiche di investimento infrastrutturale del Paese e l’attuazione del Pnrr, con uno sguardo alle prospettive future e alle opportunità per la crescita e la coesione territoriale. L’iniziativa ha confermato l’interesse crescente verso il tema delle infrastrutture come leva strategica per la competitività e la modernizzazione dell’Italia. Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è intervenuto con un videomessaggio: “Il Ponte sullo Stretto di Messina è un’opera di cui si parla sin dal 1866, ed è un onore che oggi sia finalmente in dirittura d’arrivo sotto il mio ministero. Grazie a questo progetto possiamo contrastare il fenomeno della fuga dei cervelli: ingegneri e professionisti italiani lavoreranno su un grande progetto italiano, non a Dubai o in Giappone. Il Ponte sullo Stretto di Messina sarà un vero e proprio acceleratore di sviluppo per l’intero Paese. Le stesse categorie produttive attendono con impazienza la sua realizzazione, riconoscendone il potenziale nel richiamare competenze e professionalità da tutta Italia e da tutto il mondo". L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti di primo piano del mondo istituzionale e industriale, offrendo una riflessione approfondita sulle strategie di sviluppo, sostenibilità e innovazione che guidano le principali imprese italiane nei settori dell’energia e della mobilità, con un’attenzione particolare alla digitalizzazione dei processi e alla transizione verde.  Tra gli altri, ha preso parte all’evento Riccardo Toto, Direttore Generale, Renexia Spa: “Non sfugge a nessuno di noi che per avere energia sicura e a buon mercato da nucleare di ultima generazione dovremo aspettare ancora un paio di decenni e quindi nell’attesa dobbiamo far fronte alla domanda crescente di energia attraverso un intelligente e opportuno mix energetico costruito su fonti diverse e diversificate. L’eolico offshore floating può rappresentare anche lo sviluppo industriale di una tecnologia ponte verso il nucleare di ultima generazione. 

Claudia Squeglia, Head of Public Policies and Market Design Italia di Eni ha detto: “La sfida della transizione energetica riguarda tutti noi — aziende, decisori pubblici e consumatori — ed è una sfida collettiva ed epocale. Essa richiede un cambiamento profondo nei nostri stili e modalità di consumo, degli apparecchi che utilizziamo, delle reti di distribuzione, delle infrastrutture e ovviamente dei prodotti e processi stessi. In termini di politiche pubbliche è fondamentale, quando si parla di energia, analizzare tutte le dimensioni delle scelte. In Europa, il tema energetico è stato oggetto di una normativa molto capillare e dettagliata, che negli ultimi anni ha posto grande attenzione soprattutto alla dimensione della decarbonizzazione. Solo in seguito al conflitto russo- ucraino e alla crisi del gas che ne è seguita si è affermata con forza anche la questione della sicurezza energetica, un aspetto anch’esso cruciale. Nel giro di pochi mesi, il Paese ha dovuto ricalibrare fonti e rotte di approvvigionamento di gas. Se c’è almeno un insegnamento di quella fase drammatica è che oggi siamo collettivamente più consapevoli che la sicurezza energetica è una dimensione che va perseguita contestualmente alla decarbonizzazione e all’economicità delle forniture”. 

Enel ha sottolineato che “per accelerare la transizione energetica sono fondamentali reti elettriche digitalizzate e resilienti, in grado di supportare flussi crescenti di energia rinnovabile e far fronte ai sempre più frequenti eventi meteo estremi. Per questo il gruppo elettrico ha messo in campo in Italia ingenti investimenti sulle reti, il vero fattore abilitante della decarbonizzazione”.

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