ecco i "pacifisti"
Italia ostaggio dei ProPal: occupazioni, guerriglia urbana e scontri con la polizia
Cortei, blocchi, tensioni e scontri con le forze dell’ordine. In occasione dello sciopero indetto in solidarietà con la popolazione di Gaza, ieri l’Italia è stata attraversata da mobilitazioni che hanno interessato circa 80 piazze. Porti bloccati, autostrade interrotte, stazioni ferroviarie assaltate e università occupate, hanno disegnato la mappa di una giornata dove le frange violente dei cortei ProPal hanno colpito in diverse città. Come ha ribadito anche il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «Credo che sia la solita riproposizione che temevo - ha spiegato il Ministro - le solite frange all’interno di queste manifestazioni che strumentalizzano tutto pur di compiere azioni violente nei confronti della Polizia».
MILANO Il corteo è partito in mattinata da piazzale Cadorna e ha raggiunto l’area della Stazione Centrale, dove sono esplose le tensioni con le forze dell’ordine quando i manifestanti, nonostante gli ingressi chiusi, hanno tentato di superare i varchi. Nel primo pomeriggio, però, la situazione è degenerata.
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La stazione è stata chiusa da tutti i lati e sono stati lanciati i primi petardi. Gli scontri sono proseguiti tra Centrale e via Vittor Pisani: il bilancio é di dieci fermati e di una sessantina di operatori delle forze dell’ordine feriti o contusi, 23 dei quali portati in ospedale e certificati. Distrutta anche la vetrata dell’ingresso principale della stazione e una bandiera statunitense è stata data alle fiamme nelle vicinanze del consolato.
ROMA Dopo un presidio a piazza dei Cinquecento, è partito un lungo corteo in direzione Porta Maggiore. Le banchine delle linee A e B a Termini sono state chiuse per ragioni di sicurezza. Raggiunta piazza di Porta Maggiore, il serpentone ha imboccato la Tangenziale Est, sfilando su entrambe le carreggiate all’altezza dello scalo San Lorenzo e mandando in tilt iltraffico fino a tarda sera. Segnalato anche un lancio di uova contro l’Ufficio scolastico regionale in via Frangipane, con cori contro il ministro Valditara e la direttrice Sabatini. All’Università La Sapienza, gli studenti di Cambiare Rotta e altri collettivi (tra cui Zaum) hanno lanciato l’occupazione della Facoltà di Lettere.
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TRIESTE Sono stati lanciati sassi contro le forze dell’ordine e spostati cassonetti in mezzo alla strada. Le forze dell’ordine hanno risposto lanciando lacrimogeni per disperdere i gruppi più violenti. Dopo una carica in passeggio Sant’Andrea, non si sono registrati ulteriori incidenti. Un gruppo di circa 300 persone ha poi formato un presidio al varco Quarto del porto.
FIRENZE I manifestanti si sono ritrovati alla rotonda davanti all’uscita A1 di Calenzano, bloccando l’accesso e l’uscita dal casello e provocando pesanti ripercussioni sulla viabilità. Attimi di tensione davanti allo stabilimento Leonardo di Campi Bisenzio. Nel pomeriggio un nubifragio ha investito il corteo e molti hanno cercato riparo in sottopassi e dehors, altri hanno proseguito fino al ritorno al punto di partenza a Calenzano. Sulla rotonda è stata affissa una grande bandiera palestinese sulla «Ruota del tempo».
BOLOGNA La giornata ha visto l’interruzione dell’A1 e blocchi stradali, con cariche in tangenziale e uso di idranti per sgomberare. Il corteo si è poi spostato su via Stalingrado. In mattinata, transennati gli accessi al Rettorato, in particolare davanti a Giurisprudenza e Matematica. Nove i fermati.
Bloccati i varchi di San Benigno e Albertazzi, con attività portuali paralizzate per ore. Proteste sotto la sede della Zim, difesa da blindati.
In collegamento, José Nivoi (Calp), a bordo di una delle imbarcazioni della flottiglia in rotta verso Gaza, ha richiamato le mobilitazioni nazionali citando un’assemblea il 27 settembre e la manifestazione del 4 ottobre a Roma.
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VENEZIA (MARGHERA) I manifestanti hanno puntato al porto commerciale di Marghera per bloccarne le attività. La polizia ha respinto il tentativo di ingresso con gli idranti, costringendo il corteo ad arretrare.
Gruppi di studenti, invece, hanno occupato il rettorato di Ca’ Foscari.
NAPOLI Prima della partenza da piazza Mancini, i manifestanti sono entrati nella Stazione Centrale occupando i binari e causando un blocco parziale della circolazione ferroviaria. Davanti alla sede centrale dell’Università Federico II sono state bruciate fotografie del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del premier israeliano Benjamin Netanyahu. All’ingresso dell’ateneo sono stati accesi fumogeni e srotolato uno striscione con la richiesta di «bruciare gli accordi con Israele». Nel pomeriggio un secondo corteo si è svolto nell’area di Bagnoli, con dispositivo di sicurezza rafforzato.
TORINO Il corteo ha sfilato per le vie del centro e diverse decine di manifestanti hanno invaso i binari tra Porta Nuova e Lingotto, con uno spezzone staccatosi all’altezza di corso Sommeiller. Già in precedenza era stato bloccato l’ingresso di Porta Nuova e sospesa la circolazione dei treni, anche per lo sciopero. Davanti alla Collins Aerospace è stato bruciato un manifesto di Meloni e Netanyahu, definendo lo stabilimento «fabbrica di morte».
CATANIA Nella zona del Faro Biscari si sono registrate tensioni quando, circa 200 giovani, dopo un corteo non autorizzato su via Domenico Tempio, hanno tentato di entrare nel porto dall’ingresso della Plaia. Le forze dell’ordine hanno impedito l’accesso e respinto il gruppo quando ha provato a forzare il blocco.