la guida che umilia le donne

Dritto e rovescio, “mogli subordinate e punizioni corporali”. Il libro sull’Islam che promuove la sottomissione

Rosa Scognamiglio

Un libro sul matrimonio islamico e in particolare sui “doveri coniugali” della moglie, chiaramente subordinata al marito. È l’ultima trovata che arriva dal mondo dell’Islam radicale e testimonia, ancora una volta, la condizione di disparità e assoggettamento delle donne rispetto agli uomini. Come racconta la giornalista Erika Antonelli, in un servizio andato in onda durante la prima puntata della nuova stagione di “Dritto e Rovescio”, il programma di Rete 4 condotto da Paolo De Debbio, il volume viene sponsorizzato sui canali social per indottrinare le giovani coppie che intendano convolare a nozze.

 

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I “maschi dominanti” e le punizioni corporali

Una guida completa alla vita coniugale, una sorta di vademecum. Alla lettera “M” - “maschi dominanti” - si legge: “Ogni uomo ha diritto di essere il partner che comanda nel suo matrimonio”. Nel libro c’è anche una sezione relativa alla poligamia, che “può essere una soluzione, per esempio, nel caso in cui la moglie soffra di un'infermità che impedisca al marito di soddisfare le sue necessità”. E infine, un paragrafo dedicato alle “punizioni corporali”. Il volume viene consigliato sui social da una donna appartenente alla comunità islamica di Cesena che, però, interpellata dall’inviata di Dritto e Rovescio, glissa sull’argomento: “Non sono autorizzata a parlare coi giornalisti o a rilasciare interviste. - dice - Non mi sembra opportuno”. 

“Gli uomini non fanno peccato a stare con un’altra ragazza”

Nel servizio, la giornalista di Rete4 intervista alcune donne islamiche, chiedendo loro delucidazioni in merito ai versetti del Corano che vengono riportati all’interno del libro. In particolare uno: “Ammonite le donne di cui temete l’insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele”. “Nel Corano viene prima la donna e poi l’uomo. - dichiara una delle intervistate - Ma io non lo posso spiegare, può farlo mio marito”. Quanto alla poligamia, che viene riconosciuta nel matrimonio islamico, un uomo commenta: “Quando una moglie sta male fisicamente, gli uomini non fanno peccato a stare con un’altra ragazza. Per la natura dell'uomo, quando ha bisogno, si può fare”.

 

 

“In Italia è un problema picchiare, arriva la polizia”

Regole ferree anche per l’abbigliamento: “La donna è coperta, solo gli occhi restano scoperti”, spiega un uomo della comunità islamica. Al suo fianco c’è la moglie, che resta in silenzio: “È contenta. - dice lui -. Con il mio permesso, può anche uscire. Senza il mio permesso non va bene”. La giornalista chiede se sia consentito picchiare la consorte: “Non c’è problema. - continua l’intervistato -. Però non la si può colpire in faccia, sulle braccia sì. Ogni tanto si può fare, non sempre”.  A quel punto, l’inviata di Rete 4 gli ricorda che in Italia la violenza sulle donne è un reato. “In Italia menare è un problema, arriva la polizia - replica l’uomo -. Eh… è proprio un problema”.