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Neonata rapita, "doppia personalità": la psichiatra traccia il profilo della donna

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È durato quattro ore l’incubo della piccola Sofia, la bimba di appena un giorno di vita portata via ieri pomeriggio dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza e ritrovata dalla polizia a Castrolibero, all'interno dell'appartamento dei sequestratori Rosa Vespa (51enne di Cosenza) e Aqua Moses (43enne di origini senegalesi). Quando l'hanno trovata, la neonata indossava abiti da maschietto ed era pronta per una festa. I due rapitori, sposati, per nove mesi hanno finto con amici e parenti di essere in dolce attesa, ma quella gravidanza in realtà non è mai iniziata. "Nei disturbi di personalità il focus può essere messo su tanti aspetti. Un desiderio di maternità se viene proiettato sugli altri può trasformarsi e si possono creare dei pensieri ossessivi: 'Gli altri desiderano che io sia madre', ’Per essere una buona figlia devo essere madre', ’Per essere una buona moglie devo essere madre'. Questo desiderio può raggiungere anche livelli importanti di dissociazione parziale causando una perdita di contatto dalla realtà", ha detto alla Dire Adelia Lucattini, medico, psichiatra e psicoanalista Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana. 

 

 

 

La donna che ha rapito la neonata "probabilmente ha un disturbo di personalità di questo tipo, perché ha avuto la capacità di nascondere e simulare la gravidanza per tanto tempo senza avere crolli e cedimenti. E anche i disturbi di personalità non gravi possono causare dei comportamenti psicotici, ma dietro c’è sempre una grossa sofferenza personale", ha spiegato l'esperta. "Nell’era pre-ecografica, e fino agli anni ’90, abbiamo visto tante gravidanze isteriche che a tutti gli effetti erano delle gravidanze senza feto. C’era una forte alterazione psichica- ha ricordato Lucattini- una dissociazione profonda che provocava nelle donne alterazioni neuroendocrine ovvero un’attivazione anomala di meccanismi neurologici e ormonali, capaci di provocare cambiamenti fisici molto simili a quelli della gravidanza. Effettivamente poi accadeva che questa gravidanza non ci fosse". 

 


Nel caso di Cosenza si va molto oltre: "Il rapimento è una cosa anomala- sottolinea la psichiatra- e va oltre al disturbo. Fa pensare che questa donna potrebbe rientrare in quelle situazioni cliniche in cui si constata disturbo dissociativo dell’identità (Did), uno sdoppiamento della personalità e una perdita di contatto dalla realtà. Certo, questo lo dice la letteratura scientifica, perché la donna deve essere visitata. Tuttavia, ancora più irriturale è il cambiamento di sesso della neonata, che- spiega la psichiatra- sottolinea proprio lo scollamento della donna dalla realtà. Come si può pensare che gli altri credano che il neonato sia maschio quando crescendo la bambina avrebbe mostrato il suo reale genere femminile? La donna ha rapito un bambino a caso".  

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