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Cecchettin, "premeditazione e crudeltà": Turetta verso un processo senza sconti

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Verso il processo, senza sconti. La procura della Repubblica di Venezia ha notificato a Filippo Turetta, il giovane accusato dell’omicidio della ex fidanzata, Giulia Cecchettin, l’avviso della conclusione delle indagini preliminari. Il capo d’imputazione d’imputazione contestato a Turetta è omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dall’efferatezza e dai motivi abietti e futili. Inoltre la procura di Venezia contesta al femminicida anche i reati di sequestro di persona, porto abusivo di armi e stalking.

Per il delitto avvenuto l’11 dicembre del 2023 che ha scosso l'Italia, lo studente veneto non potrà chiedere il rito abbreviato. Con i capi d’imputazione contestati e l’aggravante della premeditazione e della crudeltà non potrà accedere a riti alternativi che prevedono sconti di pena. Il cadavere della vittima venne ritrovato dopo giorni di ricerche in un dirupo nei pressi del lago di Barcis e Filippo Turetta, dopo la fuga all’estero venne arrestato in Germania mentre era alla guida della Fiat Punto nera utilizzata anche per trasportare il corpo di Giulia.

 

Il procuratore di Venezia Bruno Cherchi appare preoccupato per l’eco mediatico che ha avuto il caso Turetta e sulle conseguenze che potrebbe avere in vista del processo al 22enne accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin: «Bisogna considerare che in corte d’Assise la giuria è popolare» dice riferendosi alle possibili pressioni che l’opinione pubblica potrebbe esercitare «anche solo indirettamente». «Pressioni che possono avere toccato Turetta che ha tutto il diritto di difendersi dalle accuse che gli vengono contestate quando saremo al processo» conclude Cherchi.

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