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Miami, lo studente pestato dalla polizia: "Vita distrutta, è sorvegliato giorno e notte"

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Il video che mostra l'arresto in strada e successivamente la custodia in una cella di transito di Miami, in Florida, di  Matteo Falcinelli, 25enne umbro studente degli Usa, è diventato un caso. La brutalità della polizia è sfociata in 13 minuti in cui il giovane è stato bloccato e "incaprettato" a terra, con un ginocchio premuto sul collo. Una vera e propria tortura per la famiglia che oggi vuole giustizia. Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha fatto sollecitare la massima attenzione dell’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Jack Markell sulla vicenda di Falcinelli, ricordando che il Governo italiano segue doverosamente ogni caso di detenzione di cittadini italiani all’estero. Lo fa sapere la Farnesina. Il ragazzo era stato arrestato all’uscita di una discoteca a Miami Beach. La polizia di Miami gli aveva contestato diversi reati, tra cui resistenza non violenta a pubblico ufficiale. È stato rilasciato due giorni dopo l’arresto avvenuto in relazione alla scomparsa, nel locale, dei cellulari del ragazzo. Il Consolato Generale a Miami, spiega la Farnesina, si è subito attivato: oltre a intervenire con le autorità locali, ha prestato la necessaria assistenza al connazionale e ai familiari, anche fornendo contatti dell’ufficio legale, poi scelto dalla famiglia. Sino alla conclusione della vicenda il Consolato Generale, d’intesa con la Farnesina, continuerà ad assistere il connazionale, mantenendo stretto contatto con la famiglia.

 

 «Quello che ha subito mio figlio non dovrà succedere mai più a nessun’altra persona al mondo, tanto meno a un ragazzo di 25 anni, studente universitario all’estero. A Matteo, ragazzo solare, intraprendente e pieno di vita hanno tolto il sorriso e distrutto i sogni portandolo addirittura a cercare di togliersi la vita. È stato torturato: basta guardare i video per rendersene conto. Le azioni della polizia hanno rievocato in me le torture che la Gestapo attuava durante la Seconda guerra mondiale ai prigionieri e io andrò fino in fondo per ottenere giustizia», afferma in un’intervista a Quotidiano Nazionale (il giornale che ha diffuso il video), Vlasta Studenicova la madre dello studente. Il figlio, Matteo Falcinelli «sta male, molto male. Gli hanno distrutto la vita. È seguito da psicologi e psichiatri. Inizialmente è stato ricoverato in un ospedale a causa delle gravi ferite che aveva riportato. In seguito è stato trasferito in un ospedale psichiatrico perché a rischio del suicidio - a causa delle brutali torture che gli sono state inflitte ha tentato di togliersi la vita più volte. Ancora adesso la notte sogna l’arrivo della polizia che lo tortura e si sveglia urlando. Lo devo sorvegliare giorno e notte».

Dal punto di vista fisico «ha danni ai nervi di entrambe le mani provocati dalle manette strette fino all’inverosimile, non gli circolava più il sangue: all’inizio non riusciva nemmeno a tenere una tazza in mano, e adesso non riesce ad aprire il tappo di una bottiglia ed ha entrambe le mani addormentate. Oltre a quello ha anche seri problemi al collo ed alla schiena». 

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