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Streptococco carnivoro, è allarme in Giappone. Il timore di Bassetti...

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Le autorità sanitarie del Giappone hanno emesso un allarme per il forte aumento dei casi di grave infezione da streptococco registrato nel Paese, specie nell’area di Tokyo, dove i casi sono triplicati in un anno. Da gennaio al 10 marzo scorso, sono stati registrati in Giappone 474 casi di sindrome da shock tossico streptococcico (Ssts), con un tasso di mortalità sino al 30 per cento, secondo un rapporto del ministero della Salute. Le infezioni orofaringee causate dal batterio dello streptococco in tutto il Paese sono quadruplicate nell’arco degli ultimi quattro anni.

 

 

Dalla prima identificazione in Giappone nel 1992, il Paese ha registrato mediamente circa 100-200 casi di Ssts. Nel 2019, però, il dato è balzato a ben 894 casi. L’Istituto nazionale per le malattie infettive del Giappone ha avvertito questo mese che i fattori responsabili dei casi di infezione grave e fulminante da streptococco sono in gran parte ancora ignoti. Stando al quotidiano «Asahi», tra luglio e dicembre dello scorso anno 65 persone di età inferiore a 50 anni hanno ricevuto una diagnosi di Ssts, e circa un terzo - 21 in tutto - hanno perso la vita a causa della malattia.

 

 

L’allarme che arriva dall’oriente, «è un problema importante non solo del Giappone. Le infezioni da streptococco - soprattutto quelle molto invasive - sono aumentate in tutto il mondo e anche in Italia, basta guardare i dati del nostro Paese se avessimo un sistema di sorveglianza». Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del policlinico genovese San Martino. «Giovedì presentiamo in Regione Liguria i dati delle infezioni da streptococco anche gravi», ha aggiunto l’infettivologo.

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