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Filippo Turetta, "ho un po' paura": la confessione che filtra dal carcere

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Filippo Turetta, accusato di aver ucciso a coltellate la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin e di averla gettata sulle sponde del lago di Barcis, prima di fuggire in Austria e poi in Germania (dove è stato arrestato), ha trascorso la sua seconda notte nel carcere di Verona. Ieri il ragazzo, che è stato collocato in un reparto di alta sicurezza, ha incontrato il cappellano della struttura penitenziaria, con cui si è trattenuto per mezz'ora. Fra Alberto ha ammesso che quello davanti agli occhi di tutti è soprattutto "il dramma di due famiglie". Lo riporta il Corriere della Sera. Oggi il 22enne vedrà per la seconda volta il suo avvocato, Giovanni Caruso, e il legale avrà accesso agli atti depositati dalla procura di Venezia. Previsto per domani il confronto con il giudice e con il pm Andrea Petroni: il presunto assassino di Giulia potrà scegliere di rispondere agli interrogativi o di restare in silenzio. 

 

 

Intanto, dal carcere di Montorio, iniziano a uscire le prime informazioni sullo stato di salute mentale e fisico del ragazzo. Se in un primo momento era stato detto che Turetta era disorientato, ora il giovane sembra aver iniziato ad abituarsi alla realtà dei fatti. In particolar modo, l'indagato avrebbe avanzato due richieste: quella di vedere il padre e la madre e quella di avere dei libri da leggere. Necessità, questa, forse legata alla consapevolezza del lungo periodo che probabilmente dovrà trascorrere nella struttura penitenziaria. Tuttavia, un dettaglio spunta tra gli altri. Stando a quanto riporta Repubblica, infatti, Filippo avrebbe confessato agli operatori: "Ho un po' paura". Come già premesso, il ragazzo è in regime di “grande sorveglianza” per il pericolo che possa far male a se stesso o che possa subire aggressioni dagli altri reclusi. E forse proprio questi due risvolti sono alla base delle affermazioni del 22enne. 

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