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Dossier Ita, retroscena sullo stallo Ue: poltrone e interessi, chi c'è dietro

Il "curioso stallo", come lo ha definito la premier Giorgia Meloni, dell'Ue sulla partita della compagnia aerea Ita porterebbe a un nome e a un cognome. Insomma, le mosse di Bruxelles sul dossier fanno emergere "sospetti" e "presunte anomalie", riporta il Corriere della sera in un retroscena che spiega come le autorità italiane sospettino "un ritardo voluto", "un dossier congelato o in qualche modo ostacolato, anche per ragioni politiche" con tutti i sospetti che portano alla Commissaria alla Concorrenza, la danese "Margrethe Vestager che concorre per lo stesso posto di Daniele Franco alla presidenza della Bei. Per concorrere ha in qualche modo congelato la propria posizione alla Commissione, ma a Palazzo Chigi storcono il naso: sono i suoi dirigenti che hanno avanzato sin troppe, anche se solo iniziali, riserve sul matrimonio delle due compagnie" Ita e Lufthansa, "e questo mentre il loro capo aspira ad una poltrona tecnica di altissimo livello contesa dall’ex ministro dell’Economia italiano? Non è proprio il massimo del buon gusto, viene osservato", si legge nell'articolo. 

 

Inoltre nel governo avanza anche il sospetto che "qualche tecnico di troppo, sempre alla direzione della Concorrenza, a Bruxelles, abbia agganci e relazioni non unicamente professionali con Parigi, che di sicuro teme un allargamento di Lufthansa anche all’Italia. E che sino ad un anno fa era in corsa con Air France, al posto di Berlino, per rilanciare la compagnia italiana".

 

In sintesi, mentre ci si avvicina alle elezzioni europee del 2024 "sembra che fra le Capitali della Ue tiri un’aria di scarsa cooperazione, per usare un eufemismo. Per ora Giorgia Meloni ha coinvolto soltanto l’«italiano» Paolo Gentiloni, ma è probabile che le lamentele di Palazzo Chigi arrivino molto presto e direttamente anche alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen", è la previsione contenuta nel retroscena.