Aiuto agli Usa per Taiwan: navi da guerra italiane verso la Cina

Anche l'Italia in campo in una delle partite più delicate dello scenario geopolitico, quella che vede la Cina determinata a riconquistare l'isola di Taiwan con la forza. Su richiesta degli Stati Uniti avvieremo nuovi pattugliamenti navali e missioni militari nel Pacifico. Washington chiama, Roma risponde. "Quando nei giorni scorsi il capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone è andato a Washington per incontrare l’omologo Mark Milley, ovviamente si è parlato della riunione di Ramstein del gruppo di contatto per aiutare Kiev, dove l’Italia dà un supporto significativo alle difese aeree", ricostruisce Repubblica. Ma sul tavolo c'era anche la preoccupazione degli Usa per le manovre cinesi a Taiwan "anche perché Xi ha ordinato ai suoi militari di essere pronti a invadere l’isola entro il 2027".

 

Così gli americani hanno chiesto agli alleati di mandare un segnale a Pechino "sul piano politico e militare", si legge nell'articolo. In cosa consiste? La Morosini, nave della classe Pattugliatori Polivalenti d’Altura, è già partita ai primi di aprile per una campagna di cinque mesi in Estremo oriente che la porterà  in Giappone, Corea del Sud, Vietnam, India e nel Mar Cinese Meridionale, dove Pechino sta costruendo da tempo basi. Il sottocapo di Stato Maggiore della Marina italiana, Giuseppe Berutti Bergotto, inoltre, ha annunciato recentemente che tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024 la Marina invierà una squadra portaerei che comprende la Cavour e il suo cacciatorpediniere di scorta, una fregata e un rifornitore di squadra, nella regione dell’Indo-Pacifico, fino al Giappone.

 

In aggiunta il Comando Operativo di Vertice Interforze ha già inviato una missione esplorativa a Seul e Tokyo, per definire la possibile partecipazione a esercitazioni terrestri con nuclei delle forze speciali, e un tour degli F35 italiani entro la fine dell’anno in Giappone, Corea e Singapore. Insomma, la guerra in Ucraina compatta la Nato, e l'Italia è chiamata a fornire il suo contributo ben oltre l'area del Mediterraneo.