Problemi di privacy

ChatGPT per ora resta offline. Il Garante per la privacy studia la nuova proposta

La piattaforma di intelligenza artificiale ChatGPT resterà offline in Italia almeno per qualche altro giorno, sicuramente fino a dopo Pasqua. Allo staff del Garante per la protezione dei dati personali è pervenuto nella giornata di ieri il documento della società americana OpenAi, che gestisce la piattaforma, con una serie di proposte per garantire gli utenti e adeguare l’attività del servizio agli standard previsti dal garante. Il documento è allo studio degli esperti coinvolti da Pasquale Stanzione, che si sono presi qualche giorno per valutare le proposte con estrema attenzione, prima di decidere se dare il via libera o chiedere altri chiarimenti.

 

 

“OpenAI si impegna a mantenere l’IA potente sicura e ampiamente vantaggiosa. Sappiamo che i nostri strumenti di IA offrono molti vantaggi alle persone di oggi. I nostri utenti in tutto il mondo ci hanno detto che ChatGPT aiuta ad aumentare la loro produttività, a migliorare la loro creatività e a offrire esperienze di apprendimento su misura. Riconosciamo anche che, come ogni tecnologia, questi strumenti comportano rischi reali, per questo lavoriamo per garantire che la sicurezza sia integrata nel nostro sistema a tutti i livelli” il messaggio della società americana che gestisce la piattaforma di intelligenza artificiale. 

 

 

OpenAI ha poi continuato così: “Inostri modelli linguistici di grandi dimensioni sono addestrati su un ampio corpus di testi che comprende contenuti disponibili pubblicamente, contenuti su licenza e contenuti generati da revisori umani. Non usiamo i dati per vendere i nostri servizi, fare pubblicità o creare profili di persone, ma per rendere i nostri modelli più utili alle persone. ChatGPT, per esempio, migliora grazie a un ulteriore addestramento sulle conversazioni delle persone. Sebbene alcuni dei nostri dati di addestramento includano informazioni personali disponibili su Internet, vogliamo che i nostri modelli imparino a conoscere il mondo, non le persone private. Per questo motivo, lavoriamo per rimuovere le informazioni personali dal set di dati di addestramento, ove possibile, per mettere a punto i modelli in modo da rifiutare le richieste di informazioni personali di individui privati e per rispondere alle richieste degli individui di cancellare le loro informazioni personali dai nostri sistemi. Queste misure riducono al minimo la possibilità che i nostri modelli generino risposte che includono informazioni personali di persone private”. Basterà per il Garante?