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Emergenza sbarchi, venti giorni di fermo alla Ong della comandante antifascista

Christian Campigli

Donne e capitani che odiano Salvini. Dopo il fenomeno Carola Rackete, la sinistra da salotto, quella che ha la villa in collina, ma invoca l'arrivo in massa di milioni di immigrati africani, ha un nuovo mito, un modello di ispirazione da seguire: Pia Klemp. La teutonica, alla guida della nave Louis Michel, bloccata per venti giorni per aver violato il decreto Piantedosi, non è in realtà un volto nuovo per il nostro Paese. È a capo, sin dal 2019, dell'imbarcazione finanziata dall'artista Bansky per le operazioni nel Mediterraneo Centrale. Trentanove anni, ha una serie davvero interminabile di trascorsi nel settore, che vanno dalle esperienze sulla Sea Watch a quelle sulla Iuventa. Quando era al comando di quest'ultima nave, nel 2017, ricevette il primo procedimento a suo carico, con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il suo comportamento portò anche al sequestro dell'imbarcazione al largo delle coste di Lampedusa, da parte della procura di Trapani. Il procedimento è ancora fermo all'udienza preliminare, ma il comandante rischia una condanna a venti anni di carcere. «Non vedo il salvataggio in mare come un’azione umanitaria ma come una forma di lotta antifascista», ha affermato spavalda e piena di orgoglio al The Guardian. Parole che si sono trasformate all'istante in soave musica per le orecchie dei tromboni nostrani. Convinti di poter sconfiggere il centrodestra e risalire nei sondaggi grazie agli arrivi in massa dall'Africa.

 

 

 

Già nel 2019, quando venne intervistata da un magazine tedesco, Pia Klemp si fece fotografare mentre mostrava, balzosa, il dito medio. Un gesto che dedicò a Matteo Salvini, all'epoca Ministro degli Interni. Colpevole, secondo l'interpretazione del capitano, di aver osato bloccare alcune Ong e difeso le nostre coste dagli arrivi in massa di immigrati. Nella testa dei nipotini di Carlo Marx il paragone con Carola Rackete è stato pressoché immediato. Tanti i punti in comune: entrambe tedesche (Klemp di Bonn, Rackete di Preetz), hanno appena quattro anni di differenza (39 e 35). Ma è soprattutto la matrice ambientalista ad accomunarle. Rackete, che ha conseguito una laurea in scienze navali e trasporti marittimi, ha iniziato la propria «carriera» come volontaria per la tutela dell’ambiente in una riserva della Kamčatka, per poi imbarcarsi alla volta di Artide e Antartide in spedizioni scientifiche. Il comandante della Louise Michel ha studiato biologia marina e ha partecipato a numerose missioni internazionale per proteggere la fauna marina. Ora un nuovo stop, di venti giorni, alla sua imbarcazione. «Siamo pronti a una battaglia legale. Ieri pomeriggio – scrive su Twitter l'Ong finanziata dall’artista Banksy - abbiamo finalmente ricevuto la notifica ufficiale che la nave è stata fermata per venti giorni per violazione del nuovo decreto legge italiano. Prenderemo tutte le misure necessarie per combattere questa detenzione. L’unico obiettivo del decreto legge è il blocco delle navi di soccorso, tenendo in conto la morte delle persone. Louise Michel è bloccata per venti giorni dopo molteplici salvataggi. Sabato mattina centottanta persone sono sbarcate a Lampedusa dopo quattro soccorsi. L’equipaggio aveva risposto in precedenza a diverse chiamate di mayday da un aereo Frontex».