guerra e polemiche

Zelesnky uomo dell'anno, Nicolai Lilin gela tutti: massacrava i cittadini e ora...

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky secondo il quotidiano britannica Financial Times, punto di riferimento dei mercati europei, è l’"uomo dell’anno". Una scelta che ha fatto discutere quella di Ft che tra l'altro nel lungo articolo che accompagnava la foto in prima pagina è arrivato a paragonare Zelensky all’idolo britannico della seconda guerra mondiale, Winston Churchill, definendo il leader ucraino "un alfiere della democrazia liberale nella più ampia competizione globale con l’autoritarismo che potrebbe definire il corso del XXI secolo". A Coffee Break, su La7, lo scrittore italiano di origine moldava, Nicolai Lilin, punta il dito sulla scelta del quotidiano britannico. "È un giornale che sostiene i poteri occidentali e che nomina una persona che assume gli interessi dell'Occidente di questa guerra... È chiaro che lo nominano uomo dell'anno", commenta lo scrittore diventato negli ultimi anni un analista delle conflittualità tra Russia e Ucraina. 

 

Nel corso della trasmissione condotta da Francesco Pancani, Lilin ribadisce quanto detto in questi mesi di conflitto. Ossia che Vladimir Putin ha invaso l'Ucraina in un contesto caratterizzato da uno scenario più ampio, nel Donbass, che nel 2014 ha visto le forze ucraine colpire duramente i filorussi. "Il problema dell'Ucraina è la totale assenza di cultura politica nel gestire un paese complesso e multietnico", attacca Lilin. "Dal 2014 a oggi l'Ucraina è stata spaccata dalla guerra civile. Scegliere Zelensky come uomo dell'anno oggi è poco legittimo", continua lo scrittore, perché l'ex comico è alla guida di un Paese "che massacrava i cittadini" filorussi nel Donbass, che erano ucraini. "Dobbiamo stare attenti perché la situazione è complessa e spesso non è come la racconta il nostro mainstream che ha una visione unilaterale", afferma Lilin. 

 

In studio la giornalista Claudia Fusani e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro manifestano insofferenza per le analisi dello scrittore di "Educazione siberiana" e biografo di Putin. "Ma analista di cosa? Deve dire che Putin è un pazzoide e basta, vada a Mosca a dire queste, vede che la fanno sparire" attacca Brugnaro con Lilin che replica di aver presentato libri in Russia dicendo le stesse cose. "Ma non nel 2015, dopo la guerra... Ma dia retta a me,  non l'accetti questa sfida altrimenti sparisce..." continua il presidente di Coraggio Italia.