elettrodomestici

Crisi energetica, i consigli per evitare il black out: i consumi degli elettrodomestici

Un servizio per cercare di capire come funzionerà il taglio dei consumi in casa del 5 percento voluto dall'Unione Europea contro la crisi dell'energia. Durante l’edizione del 17 settembre di Controcorrente, talk show di Rete4 condotto da Veronica Gentili, viene mandato in onda un filmato volto ad aiutare i cittadini, sottolineando soprattutto quali sono gli elettrodomestici più energivori e come fare per non far saltare il contatore che manderebbe una casa in black out. Con le nuove normative europee saranno necessari dei sacrifici ulteriori e saranno ridotti i kilowatt a disposizione sui contatori, quali sono gli errori da non commettere?

 

 

Le risposte vengono fornite da Stefano Quintavalle, Energy Manager Est Milano Engineering: “La maggior parte delle case italiane ha un contatore da 3 kilowatt, quindi non bisogna mai superare questa potenza complessiva. Non bisogna accendere contemporaneamente gli elettrodomestici che consumano di più”. Al primo posto degli elettrodomestici che consumano di più c’è il condizionatore, che consuma 1,3 kilowatt all’ora. Al secondo posto c’è il phon, che consuma anche 2 kilowatt all’ora, a seguire la lavastoviglie che consuma circa 2,5 kilowatt all’ora. Con quest’ultima bisogna stare molto attenti, perché nel caso in cui venga acceso in contemporanea un forno a microonde salterebbe il contatore. Per il forno elettrico il consumo è di 1,5 kilowatt all’ora.

 

 

“La consapevolezza dei consumi è assolutamente importante per capire quanto si consuma ogni volta che si fa funzionare un elettrodomestico, quindi quando farli funzionare” sottolinea Quintavalle, che poi commenta i provvedimenti dell’Ue e se questi siano utili a risolvere l’emergenza: “Sicuramente questo provvedimento serve a far distribuire i prelievi di energia elettrica lungo la giornata, non tanto a risparmiare in maniera diretta sul contatore. Se uno la lavastoviglie la fa funzionare dopo aver usato il forno il consumo c’è stato”.