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Scuola, niente chiusure il sabato per colpa del caro-energia

Nel Consiglio dei ministri, svoltosi questa mattina a Palazzo Chigi, si è parlato anche della scuola, riguardo alla possibilità, avanzata dai dirigenti scolastici, di chiudere il sabato (o fare ricorso alla didattica a distanza) o accorpare orari per ridurre i consumi energetici. Fonti di governo raccontano che nel corso del Cdm è stata «bocciata totalmente» questa ipotesi, «respinta in tutto e per tutto» dal governo, alle prese con l’informativa del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani sul piano di risparmio per il gas. «Le scuole non si toccano, questo è emerso con chiarezza», spiega un ministro al termine del Cdm.

 

 

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervenendo oggi a Radio Anch’io, su Radio 1 aveva auspicato che la scuola sia l’ultima ad essere coinvolta in eventuali provvedimenti connessi ai rincari dell’energia. «La scuola ha bisogno di una presenza chiara ed esplicita e non soggetta agli andamenti del prezzo del gas», ha voluto precisare con forza il ministro, replicando alle ipotesi emerse sui giornali in questi giorni, circa la possibilità di modifiche per gli studenti. «Il governo non ha mai affrontato questo tema», ha precisato, assicurando invece che è stato preso un preciso impegno per investire su tempi prolungati, maggiori risorse per mense e palestre.