tutto per il gas

"Per Draghi ci sono dittatori buoni", Alessandro Orsini a valanga sul viaggio di Mattarella in Mozambico per il gas

La corsa alle alternative al gasa russo ha coinvolto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che è volato in Africa per nuove alleanze energetiche e liberarsi dalla dipendenza dalla Russia di Vladimir Putin. Ma come visto con il leader turco Erdogan, alla bisogna siamo rapidi a cambiare idea su personaggi quantomeno controversi. Alessandro Orsini ribadisce, ad esempio, che il Mozambico, paese africano dove Mattarella è atterrato a stringere mani, è in realtà una dittatura e mette in fila alcuni episodi per "fornire a Draghi una serie di fatti documentati su cui riflettere", si legge nell'articolo del professore sul Fatto. 

 

Durante le elezioni presidenziali del 2019 "le violenze in Mozambico sono state bestiali", scrive Orsini che denuncia come giornalisti e attivisti "sono stati uccisi in pieno giorno oppure rapiti e massacrati di botte fino a spezzare gambe e braccia", come "Ericino de Salema, giornalista e commentatore politico", aggredito e ritrovato con gli arti spezzati, senza conoscenza, su un'autostrada. Orsini fa l'esempio di Anastacio Matavel, "una delle figure più nobili del Mozambico, osservatore elettorale e noto difensore dei diritti umani", assassinato durante la campagna elettorale, e cita un0inchiesta a riguardo della Bbc. 

 

"A noi non interessa giudicare Mattarella, bensì denunciare il gioco di Draghi", attacca il sociologo che da mesi martella sul ruolo dell'Italia e dell'Europa nella guerra in Ucraina. Pochi mesi fa il premier "blandiva Putin ed etichettava Erdogan come 'dittatore'. Oggi Draghi blandisce Erdogan, che stringe affettuosamente in Turchia, e insolentisce Putin", ricorda Orsini.

 

Insomma, le "nefandezze" successe nel paese africano "sono note al governo Draghi", anche perché condannate da una missione dell'Unione europea. "In base alla classifica di Draghi, abbiamo oggi due dittatori buoni, Erdogan e Nyusi, e un dittatore cattivo, Putin", conclude il professore che denuncia la doppia morale dell'Occidente.